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Locazioni turistiche, Progetto Firenze: "Immedesimarsi nei panni dei residenti"

Turisti a Firenze

L'Associazione Progetto Firenze interviene sulle locazioni turistiche: "Non possiamo che accogliere con favore i segnali di attenzione che finalmente provengono dall’Amministrazione e dai parlamentari eletti nella nostra città verso la dilagante diffusione delle locazioni turistiche. Al contempo però, siamo preoccupati per la tendenza rilevabile in molti interventi succedutisi in questi giorni a minimizzare il fenomeno, o a prenderne in esame solo gli aspetti superficiali, sottostimandone sia la reale portata, sia l’impatto sulla vita quotidiana dei residenti e sulle loro tasche.

Riguardo la dimensione raggiunta dall’insieme della ricettività in civile abitazione, i numeri che tutti possono liberamente consultare sul sito di InsideAirbnb, danno già un quadro serio, seppur non esaustivo della situazione a Firenze a fine 2018. Degli 11,262 annunci presenti, ben 8640 erano riferibili non a camere, bensì a interi appartamenti. Tra questi il 41 % (3640) erano riconducibili a host titolari di più di 4 diverse inserzioni, il 28% (2428) a titolari di più di 7 inserzioni, e addirittura 1259 (15%) erano riconducibili a soli 20 inserzionisti. È quindi chiaro che stiamo parlando in gran parte di imprese, anche di dimensioni ragguardevoli, che operano all’interno di case, palazzi e condomini, in immobili classificati come residenziali senza obbligo di mutarne la destinazione d’uso in commerciale o ricettivo.

Purtroppo, oltre ai problemi della ridotta disponibilità di case, ella mancata emersione dal nero di una quota consistente di queste attività e del recupero della fiscalità elusa, sfugge ancora ai più che spesso queste imprese causano anche un concreto danno economico al resto degli abitanti dello stesso condominio. Se i consumi di un appartamento locato a una famiglia di turisti possono talvolta equivalere a quelli di una famiglia residente, così non è quando l’uso ricettivo comporta una moltiplicazione dei posti letto e dei bagni, come ormai avviene nella stragrande maggioranza dei casi, né quando alla ricezione si associa un turnover continuo di turisti e addetti a vario titolo a prestar loro assistenza, che dei servizi e degli spazi comuni fanno consumo veloce e intensivo. Giustamente per gli immobili che ospitano uffici, negozi o alberghi sono previsti destinazioni d’uso alle quali far corrispondere coefficienti correttivi significativamente più alti di quelli assegnati alle civili abitazioni su cui ripartire le spese, così non è, invece, per affittacamere, bed & breakfast, case e appartamenti per vacanza, residenze d’epoca e locazioni turistiche. Senza poi contare i disagi quotidiani di convivere con un sistema ricettivo privo di tutte quelle caratteristiche di controlli e standard di sicurezza previsti per le attività commerciali propriamente dette. Anche di questo vorremmo si cominciasse a parlare, dando finalmente voce a tutti i residenti della città e non solo ai legittimi rappresentati delle categorie economiche."

Fonte: Associazione Progetto Firenze

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