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Coronavirus, imprese turistiche delle province di Lucca Pistoia e Prato preoccupate

Coronavirus; un tema che sta mettendo a dura prova le imprese del turismo associate a Confindustria Toscana Nord, e che chiedono allo Stato e alla Regione ogni sostegno per l’immediato e per le prevedibili conseguenze che I provvedimenti, assunti in via di estrema urgenza a tutela della salute pubblica, avranno nel medio periodo. Del resto, è chiaro che Regione e Stato si dovranno attivare in maniera coerente, per ottimizzare I moltissimo sforzi che si renderanno necessari.

Il tavolo di coordinamento toscano mostra di aver ben presente le criticità, e di essere disponibile a un continuo confronto; in questo senso il contatto fra l’Assessore Ciuoffo e il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo è costante e, grazie al raccordo con i territori, garantisce anche il necessario flusso di informazioni e di segnalazioni che provengono dalle aziende.

“Non sarà purtroppo una vicenda che finirà in un giorno, ma avrà strascichi. – afferma la capogruppo del turismo di Confindustria Toscana Nord Sabrina Gilardi -. Chi riuscirà a superare questa crisi avrà molto da fare per ricompattare rapporti, organizzazione aziendale, la reputazione propria e del Paese. Se non saremo supportati, non ce la potremo fare”. Rimane la consapevolezza, forte e chiara, che il danno subito dalle aziende è stato aggravato dal modo in cui l’emergenza è stata narrata: “Basta toni apocalittici - aggiunge Gilardi – che non giovano all'economia in generale e al turismo in particolare. Chi ha responsabilità di informare lo faccia sapendo che mai come adesso le parole hanno un peso”.

Risposte si attendono quindi anche da Roma, dove il tavolo con il Ministro Franceschini ha appena annunciato che metterà nel decreto di questa sera le prime misure sulla dilazione dei pagamenti, mentre sta discutendo con il ministero dell'Economia delle misure specifiche sul settore del turismo. Confindustria, dopo aver fornito le prime indicazioni di carattere emergenziale, ha chiesto un piano straordinario a salvaguardia di un settore che a livello nazionale rappresenta quasi il 13% del Pil e con 4,2 milioni di occupati fa dell'Italia una leader in Europa.

La preoccupazione per le aziende turistiche delle province di Lucca Pistoia e Prato è comunque diffusa, come dimostrano le parole degli operatori.

Per Lucca – Versilia: Paola Marucci, Proprietaria Hotel Mondial, Marina di Pietrasanta: "Per nostra minor sfortuna le limitazioni ai viaggi hanno coinciso con il periodo di parziale chiusura di hotel in Versilia. Certo, percepiamo che l'economia è in affanno anche solo osservando le prenotazioni business. Rimane la preoccupazione per il ponte di Pasqua e per le vacanze estive; per quest'ultimo tuttavia ci sarà il tempo per recuperare la fiducia dei clienti, se tutti remeremo nella stessa direzione, anche placando il clamore e agendo con maggior responsabilità. Infine, per le strutture che si rivolgono a clientela upper class bisognerà capire che posizione assumeranno i paesi di provenienza (come la Russia e gli Emirati Arabi) rispetto a una malintesa idea di protezione della salute pubblica e rischio contagio".

Per Pistoia - Valdinievole: Pier Francesco Bernacchi, Presidente Fondazione Collodi, Pescia: " Il turismo a cui ci rivolgiamo con il Parco di Collodi, e che nel passato triennio ha prodotto, negli anni, dai 12 ai 20.000 ingressi documentabili, si rivolge alle famiglie ma anche molto, data la valenza didattica, alle scolaresche. Il danno prodotto dal provvedimento di limitazione delle gite è stato immediato, anche perché è caduto nel periodo topico per questo tipo di attività scolastica. Confidiamo che  Regione e Governo, quando assumeranno provvedimenti di sostegno al  settore turistico, vi includeranno anche i parchi tematici e, in genere, il turismo culturale".

Per Prato: Giuseppe Gori, Presidente Cda CAP Autolinee, Prato:"  Stiamo stimando una perdita, riferita al turismo scolastico pari a 500.000 Euro; vengono annullate non solo i viaggi di escursione che dovevano tenersi entro il 15 di marzo ma, prudenzialmente, tutte quelle già fissate. Questo, se da una parte è frutto di una pessima comunicazione, che non ha tenuto presente la portata dei toni usati accentuando gli aspetti tutti da provare della diffusione e prevenzione dal virus, dall'altra non concede margini di recupero; i tempi della scuola, che si approssima alla chiusura estiva, non consentono ormai  di rinviare a data successiva. Non in maniera così massiccia, ma ugualmente pesante nel quadro complessivo, stiamo registrando la rinuncia ai viaggi organizzati che si servono della nostra agenzia. Continua invece a tenere il nostro catalogo di gite e viaggi per l'estate, su cui continuano a arrivare prenotazioni. Certo, poco per pareggiare un bilancio pesantissimo; speriamo che il Governo e la Regione, per quanto di rispettive competenze, vogliano adoperarsi per sostenere le imprese, principali vittime di questa situazione e di come è stata gestita".

Fonte: Confindustria Toscana Nord - Ufficio Stampa

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