Sventata a Livorno importazione che poteva fare gravi danni alle colture
Il porto di Livorno
Nel container spedito dalla Cina e diretto in Emilia Romagna erano presenti sementi con agenti patogeni di piante non presenti nell'Unione Europea. Solo gli ispettori del servizio fitosanitario della Regione Toscana sono riusciti a sventare l'importazione. Il fatto è avvenuto oggi, venerdì 27 marzo, al porto di Livorno e l'introduzione dei suddetti agenti avrebbe potuto portare danni gravi.
Su semi di fagiolo, pomodoro e peperone è stata riscontrata la presenza del viroide PSTVd, oltre alla sospetta presenza di PepMV per un campione e di Xanthomonas per un altro campione. Sono ndi patologie vegetali assenti in Europa e tali da fare potenti danni.
È stata chiesta all'Agenzia delle Dogane l'autorizzazione a trasferire il carico dal terminal portuale al magazzino doganale preposto allo svuotamento del container, per proseguire l'ispezione fitosanitaria col controllo e il campionamento di tutti i lotti di sementi presenti nel carico.
Plauso dalla Coldiretti Toscana all’azione di controllo del Servizio Sanitario Regionale che ha consentito di bloccare campioni di sementi di peperoni, di pomodoro e di fagiolo nei quali è stata infatti riscontrata la presenza di agenti patogeni delle piante non presenti nell’Unione europea che, se introdotti, avrebbero potuto produrre danni gravissimi. E’ quanto dichiara Coldiretti Toscana alla notizia dell’attività di controllo del servizio fitosanitario della direzione Agricoltura e Sviluppo rurale della Giunta regionale avvenuta al porto di Livorno che ha intercettato un container proveniente dalla Cina, contenente una partita di sementi con agenti patogeni, che ha richiesto l’intervento immediato dell’agenzia delle Dogane.
"L'invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva della Regione Toscana contro le numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Italia e Toscana attraverso le frontiere colabrodo dell'UE che, sia improntata su una tempestiva quanto efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già posto seriamente a dura prova", denuncia il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi.
L'arrivo di fitopatologie, parassiti e virus provenienti da altri continenti è favorito – aggiunge Coldiretti Toscana - dall'intensificarsi degli scambi commerciali, attraverso i quali arrivano in Toscana, dove trovano un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – conclude Coldiretti – che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta.