Ristorazione, taglio delle tasse e liquidità: le richieste del settore. Corteo a Firenze

Ristoratori toscani in piazza oggi a Firenze. Un corteo è partito oggi da piazza del Duomo e ha raggiunto piazza della Signoria per sollecitare Governo e Regione a sostenere il settore con agevolazioni, tagli alle tasse e liquidità. Ad organizzare la manifestazione è stato il Gruppo Ristoratori Toscana.

Assessore Ciuoffo incontra delegazione di ristoratori: “Lavoriamo per far ripartire l’economia”

Attenzione e rassicurazioni sul lavoro in atto per trovare soluzioni sono state espresse dall’assessore alle attività produttive, turismo e commercio, Stefano Ciuoffo, al gruppo di ristoratori che oggi ha manifestato a Firenze.

“Nell’interlocuzione avuta oggi con Pasquale Naccheri - racconta Ciuoffo al termine dell’incontro con la delegazione - abbiamo ribadito, così come ho fatto nelle precedenti occasioni, che la Regione conferma il suo impegno su tutti i fronti che possono favorire una ripresa delle attività economiche in Toscana. I temi posti – precisa - sono prevalentemente legati a decisioni e finanziamenti statali. Tuttavia, su ciò su cui possiamo intervenire, lo faremo, come ad esempio il sostegno alla richiesta di modifica ai protocolli relativa ai congiunti in determinate situazioni all'interno dei locali e degli spazi di loro competenza. Dobbiamo essere consapevoli che nessun aiuto una tantum potrà sostituire quanto derivava dal proprio lavoro ed è per questo che il nostro impegno è rivolto a far ripartire l’economia e il turismo, così da supportare l'intera filiera connessa”.

“A giorni – prosegue Ciuoffo - partirà una grande campagna promozionale della Toscana e riteniamo vi siano le condizioni per recuperare parte della stagione, con presenze nazionali e di stranieri. Tutte le azioni utili a sostenere il rilancio delle attività economiche – conclude - saranno portate avanti con determinazione".

 

Fipe Confcommercio Toscana - Un appello per la ristorazione

“Il settore della ristorazione, insieme a quello del turismo in generale, continua a subire in maniera molto dura i danni economici dell’emergenza sanitaria”, dice il presidente di Fipe (federazione italiana Pubblici Esercizi-Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “In Toscana parliamo di un “esercito” di 22mila imprese e di oltre 53mila dipendenti, dei quali 19mila impiegati negli oltre 1.800 bar e ristoranti di Firenze e dintorni. Un sistema che ora rischia di saltare – tra assenza di turisti e consumi in discesa - gettando macerie sull’occupazione e sulla vivibilità delle nostre città”.

“Da subito, dai primi giorni del lockdown, la nostra federazione si è mossa per ottenere dalle istituzioni aiuti e strumenti nuovi per sopravvivere e ripartire”, ricorda Cursano, “e devo dire che la Toscana ci ha ascoltato: è stata la prima Regione italiana, per esempio, a darci la possibilità di vendere per asporto. Poi abbiamo lavorato molto perché le nostre aziende innovassero il modo di stare al pubblico: presenza su social e web, prenotazioni on line, menù digitali, consegne a domicilio erano e restano frontiere nuove da esplorare, Covid-19 o meno”.

“Ma è un fatto”, prosegue Cursano, “che purtroppo la ristorazione ha subito una battuta d’arresto che non ci voleva: era tra i settori più brillanti dell’economia toscana, con il +18% di imprese negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2019. Adesso le aziende lamentano cali di fatturato del 40%, con punte fino ad oltre il 90% in settori come il catering e i banchetti, praticamente fermi da febbraio visto che sia i congressi sia le cerimonie sono state annullate, e dove ancora piovono disdette perfino per l’autunno”.

Le richieste alle istituzioni? “Non devono lasciarci soli e lo diciamo con tutta la forza che ci dà essere la più importante e rappresentativa associazione sindacale del settore”, dice Cursano, che di Fipe Confcommercio è anche vicepresidente vicario nazionale, “la rete di bar e ristoranti che caratterizza la Toscana, che dà vita ai piccoli paesi come alle città, è patrimonio di tutti e fa parte di quella qualità della vita che, a torto o ragione, tutto il mondo ci invidia. Mettere a rischio la sopravvivenza di questa rete significa perdere uno dei valori più attrattivi per il turismo. Sarebbe come far chiudere per sempre musei importanti. Le nostre imprese sono al centro di un sistema di relazioni, di socialità, di buon vivere al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare”.

Taglio delle tasse e delle tariffe locali, liquidità a fondo perduto, sostegno per l’occupazione e per l’innovazione sono fra le richieste avanzate dalla Confcommercio a più riprese: “il Covid-19 ci ha messo di fronte ai limiti di certi modelli di sviluppo, per esempio nelle nostre città i residenti sono stati allontanati dal centro storico per fare spazio solo ai turisti. Così, senza turisti, le imprese rischiano la morte. Dobbiamo cogliere al volo questa occasione drammatica per ritrovare un modello di vita più equilibrato e aiutare le imprese ad essere più “smart” e a costruire un’accoglienza sempre più efficiente. Altrimenti, questa crisi non sarà servita a nulla”.

 

Ceccardi (Lega) appoggia il manifesto dei ristoratori

Ho firmato con convinzione il manifesto di ristoratori, ambulanti, commercianti, tassisti, albergatori e tante altre categorie messe in ginocchio dalla crisi che questa mattina hanno protestato pacificamente in Piazza del Duomo a Firenze. Una parte della poltica non ha capito che se queste attività si trovassero costrette a chiudere fallirebbe l'intero sistema. 
Sono questi commercianti che con il loro impegno e le loro tasse contribuiscono a tenere in piedi servizi pubblici essenziali, Politica compresa. 
Essere in questa piazza ed ascoltare il grido di dolore di queste categorie è perciò un dovere della Poltica, e sono orgogliosa di aver partecipato a questa manifestazione.
E' una vergogna che la Regione abbia completamente abbandonato centinaia di migliaia di lavoratori che rappresentano l’essenza del nostro territorio, mostrandosi indifferente ed impreparata ad accogliere le proposte che i proprietari ed i gestori di attività commerciali hanno sottoposto in queste settimane alla Giunta regionale per fronteggiare la crisi economica e la ripartenza. L'imbarazzante assenza di rappresentanti regionali in questa piazza è una ulteriore prova di mancanza di attenzione e di ascolto. 
Creare occupazione e ricchezza è il modo migliore per crescere non solo economicamente ma anche socialmente. La presenza di tanti lavoratori che partecipano insieme ai propri datori di lavoro alla manifestazione lo dimostra perfettamente. Servono regole semplici, uguali per tutti, e meno burocrazia per aiutare le imprese che vogliono lavorare non solo su Firenze ma in tutte le città della Toscana che sono meta di cultura e turismo. Fino ad oggi la nostra Regione ha saputo essere un punto di riferimento in tutto il mondo grazie alle proprie bellezze ed al genio di tanti imprenditori e lavoratori. Adesso c'è biosgno che la Politica faccia la propria parte, intervenenedo ed aiutando tutte queste attività che sono in difficoltà. Noi siamo pronti a raccogliere questa sfida: non solo oggi ma anche e soprattutto per il futuro", così in una nota l'europarlamentare della Lega e candidata alla presidenza della regione Toscana, Susanna Ceccardi

Alberti (Lega): “Un aiuto subito”

“Questa mattina ho accompagnato Susanna Ceccardi in piazza Duomo a Firenze per manifestare davanti alla sede della Giunta regionale insieme alle categorie produttive toscane – dice il Consigliere regionale della Lega di Firenze, Jacopo Alberti – ristoratori, commercianti, ambulanti, operatori turistici, lavoratori che hanno accolto turisti e visitatori delle città d'arte come Firenze, ma anche altre città toscane, oggi sono in ginocchio a causa della crisi dovuta al Covid-19. Dal Governo hanno avuto solo promesse e parole, ma ancora non hanno visto nemmeno un euro di contributi per le loro attività, così come la cassa integrazione, che è in ritardo. Siamo stati in piazza con loro, ad ascoltare le loro istanze e cercare di portare la nostra solidarietà: il rischio paventato da molti commercianti e lavoratori, è che molte città toscane a forte vocazione turistica, vedano chiudere per sempre le attività, alcune anche storiche. Questa forte vocazione turistica delle attività dei centri storici delle città toscane deve essere salvaguardata, altrimenti il rischio concreto è di perdere artigiani e botteghe che hanno contribuito a portare il Made in Tuscany in tutto il mondo.”.

“La Regione deve dare un segnale forte, anche al Governo: la mia proposta di legge regionale 'Sos Commercio e Turismo' è che tutte le risorse del bilancio che non sono state ancora spese e che non sono state impegnate nei settori sanitario, agricoltura e attività produttive coinvolte in quella che deve essere la ripresa economica della Toscana, siano messe a disposizione delle categorie più in crisi. Il calo di presenze di turisti stranieri in tutta la Toscana e il grido di aiuto che si è alzato dagli stessi commercianti delle città il cui tessuto economico si basava principalmente sui flussi provenienti dall'estero, spingono a un provvedimento che possa sostenere le attività economiche del commercio, della ristorazione, della ricettività e gli operatori turistici. La proposta è in fase di iter burocratico. La paura della crisi economica è reale in tante famiglie, soprattutto partite Iva e lavoratori con contratti a chiamata. C'è bisogno di misure straordinarie – conclude l'esponente del Carroccio - Tutto il mondo lavorativo che ruota intorno al turismo toscano e alla filiera degli eventi deve essere sostenuto adeguatamente dalla Regione. Passata l’emergenza, saranno queste categorie a garantire la ripresa e il rilancio del settore”.

 



Tutte le notizie di Toscana

<< Indietro

torna a inizio pagina