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Morto operaio 48enne incastrato in macchinario a Pisa

Un operaio di 48 anni, Juri Conti, è morto dopo essere rimasto incastrato in un macchinario di un'azienda di materiali da costruzione. Dopo l'intervento dei sanitari e dei vigili del fuoco di Pisa per i primi soccorsi, il medico del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso. Presenti la polizia e la medicina del lavoro dell'Asl Nord Ovest per i rilievi del caso. L'area dove è avvenuto l'incidente mortale è stata posta sotto sequestro.

A ricostruire la dinamica dell'incidente saranno i tecnici del Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana nord ovest. Secondo quanto si è appreso, l'uomo si trovava su una gru sopra il macchinario che tritura i materiali inerti. Questo si era bloccato, l'operaio ha così deciso di scendere per verificare cosa fosse successo ma è caduto all'interno e subito dopo l'impianto ha ripreso a funzionare intrappolandolo mortalmente.

Morte sul lavoro, il cordoglio del sindaco di Pisa Michele Conti

Intervento del sindaco di Pisa Michele Conti in merito alla morte dell’operaio avvenuta questa mattina a Montacchiello. «Esprimo le mie condoglianze, quelle dell’Amministrazione Comunale e di tutta la città di Pisa alla famiglia del giovane Juri Conti, morto questa mattina a Montacchiello sul luogo di lavoro. Ci sarà tempo e modo per capire le dinamiche che hanno portato all’incidente ma intanto sento di essere vicino ai suoi cari in un momento tanto doloroso».

Rossi: “Oggi giornata drammatica per il mondo del lavoro, più impegno per sicurezza e diritti”

“Una giornata drammatica, oggi, per il mondo del lavoro. Un tragico incidente mortale e la realtà di feroce sfruttamento messa ancora una volta in luce dall’inchiesta, su un nuovo caso di caporalato, del Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri di  Firenze coordinata dalla Procura di Firenze. Un monito per le istituzioni e per tutte le forze politiche ad un impegno sempre più forte per garantire il diritto ad un lavoro sicuro e di piena dignità: perché se il lavoro non è libero e sicuro, sono vane anche le altre libertà”. Cosi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta la morte dell’operaio a Pisa e primi risultati dell’inchiesta sul caporalato presentati stamani.

“Ai familiari del lavoratore caduto sul luogo di lavoro – prosegue Rossi – esprimo tutta la mia vicinanza. Voglio anche manifestare il plauso a carabinieri e magistratura  per la loro continua azione di contrasto ai fenomeni di caporalato. Questa inchiesta – sottolinea – mostra in modo chiaro come si possano saldare in maniera perversa e criminale dramma e dell’emigrazione e sfruttamento sui più deboli. La politica è chiamata a rispondere con la forza della legge  e dei diritti”.

Potere al Popolo Pisa: "Ennesimo omicidio sul lavoro"

Nuovo incidente sul lavoro a Pisa, nella zona industriale di Montacchiello, dove l’operaio Yuri Conti e' morto schiacciato da un macchinario.

Ci hanno detto in tutti i modi che nonostante la pandemia sarebbe andato tutto bene, ma per Yuri, l’operaio che è stato ucciso stamani sul lavoro in un’azienda di Pisa non potrà essere più così. Ancora una volta un lavoratore non farà ritorno a casa e siamo di nuovo a chiedere di fermare questa strage. Una strage che si deve e si può fermare puntando il dito contro tutti coloro che hanno responsabilità dirette e indirette. ù

Questa sequenza di morti sul lavoro che si allunga quotidianamente è il segno evidente che lo sfruttamento avanza, che le condizioni di lavoro peggiorano ogni giorno di più e che le normative in vigore e le sanzioni in essere non sono assolutamente in grado di fermare questa vera e propria valanga di omicidi.

Di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle pessime leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi e le risorse economiche che lo stato destina ai servizi di prevenzione, i lavoratori non possono che reagire additando i veri responsabili: i governi e i parlamenti che hanno consentito quelle leggi e favorito questa strage continua.

Precarietà, mancanza di investimenti per la prevenzione e formazione sulla sicurezza, leggi scellerate che favoriscono il padronato e mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori, sono da combattere con determinazione mentre continua lo sciacallaggio di governanti e partiti locali che oggi si dicono costernati ed affranti ma che hanno avallato il jobs-act e le altre nefandezze con la loro firma.

E’ ora di passare dalle parole di circostanza ai fatti: istituire da subito il reato di omicidio sul lavoro! Potere al Popolo non può che unirsi al dolore dei familiari di Yuri ma comincia anche a far fatica a trattenere la rabbia di fronte a questo ennesimo delitto.

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