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Vertenza Jsw, sindacati: "Silenzio della politica"

Dopo le dichiarazioni del ministro Patuanelli del 3 giugno al margine dell'incontro in videoconferenza con Sajjan Jindal in cui annunciava che le acciaierie di Piombino si inseriscono nell'ambito del piano nazionale per un nuovo modello di siderurgia eco-sostenibile, dopo la visita del sottosegretario Alessia Morani allo stabilimento del 10 giugno e dopo l'incontro in videoconferenza con il MiSe del 12 giugno, sulla vertenza Jsw di Piombino da parte della politica è calato nuovamente un assoluto silenzio.

Come Fim-Fiom-Uilm abbiamo giudicato positivamente la nomina di vicepresidente esecutivo di Marco Carrai, a cui sono state affidate tutte le deleghe, perché lo stabilimento aveva necessità di un cambio al vertice e la figura individuata, a nostro modo di vedere, ha le caratteristiche e il profilo utile alle necessità dello stabilimento, contatti e relazioni di rilievo con politica e finanza.

Nel primo incontro tenuto la scorsa settimana, Carrai ha assicurato di avere la volontà di rilanciare il sito di Piombino confermandoci di essere in trattativa con soggetti istituzionali e privati, per sostenere il suo progetto che stava verificando avvalendosi di consulenti di comprovato talento in campo siderurgico come il professor Carlo Mapelli. Al contempo, riservandoci di avere un incontro come segreterie Fim Fiom Uilm, per entrare nei dettagli, abbiamo anticipato che all'interno dello stabilimento si respira un clima di completa incertezza e comprensibile timore per il proprio futuro da parte dei lavoratori, mentre le indiscrezioni parlano di conflitti interni tra i membri della dirigenza, con visioni di progettualità industriali contrastanti tra loro.

Non sfugge che nello scorrere del tempo il 24 luglio è scaduto il periodo di sorveglianza che il sindacato aveva chiesto di prorogare e che il sottosegretario aveva confermato fosse anche la volontà del Governo.

Riteniamo che sia giunto il momento da parte di tutti di giocare a carte scoperte, capire chi ha l'obiettivo, o tiene il gioco di chi ha l’interesse a fare morire definitivamente lo stabilimento di Piombino, tenendo da oltre 11 anni il territorio in questo tragico limbo, e chi al contrario ha un reale interesse a rilanciare un sito industriale come il nostro, il solo che produce rotaie in tutta Italia, uno dei pochi con ampi spazi portuali e con fondali a meno 20 metri, con la possibilità di fare sinergie con altri importanti stabilimenti attigui e l'opportunità di avere un'acciaieria elettrica sul mare con tutti i vantaggi competitivi rispetto ad altre acciaierie elettriche, che sono facilmente intuibili. Questo territorio, questi lavoratori e queste organizzazioni sindacali non sono interessati a piani che non prevedano la salvaguardia della completa occupazione, e se queste fossero le volontà del gruppo JSW o quantomeno di alcuni suoi uomini, sappia che lo contrasteremo con tutte le nostre forze e troverà un clima di totale ostilità.

Come Fim Fiom Uilm ci aspettiamo una pronta convocazione del vicepresidente esecutivo Carrai al quale abbiamo tutta una serie di domande che richiedono risposte, come la liquidità per rivitalizzare la produzione, i tempi e l’entità degli investimenti sui treni, quale strumentazione si pensa di attivare per la partecipazione delle leve pubbliche e la conseguente accettazione della proroga della sorveglianza e sullo sfondo la strumentazione sociale per la tenuta occupazionale lasciando la ribalta alla ripresa del lavoro.

Fonte: Cgil Livorno - Ufficio Stampa

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