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"Bocciato dal Ministero il bilancio di Massarosa"

Il Comune di Massarosa ha ricevuto una nota del Ministero dell’Interno – Direzione Centrale della Finanza Locale, con richieste di documenti, integrazioni chiarimenti di ben sei pagine, che di fatto è una bocciatura del cosiddetto bilancio stabilmente riequilibrato approvato un mese fa dal Consiglio comunale a strettissima maggioranza.

“Il Comune di Massarosa è di fatto paralizzato - dichiarano i gruppi di opposizione consiliare - Come noto il Ministero ha 4 mesi per approvare o non approvare il bilancio votato dal consiglio comunale; la richiesta di chiarimenti sospende i termini e, data la complessità delle risposte che il Comune deve dare, difficilmente il Comune di Massarosa avrà un bilancio prima delle ultime settimane dell’anno, nella migliore delle ipotesi. Si conferma, se ce n’era bisogno, che la necessità di approvare il bilancio a luglio per rendere operativo il Comune, intervenire sulle scuole ecc. è una balla colossale, Le cifre iscritte nel bilancio approvato a luglio per adesso sono solo sulla carta, e gli stanziamenti non possono essere impegnati dagli uffici: questa è la verità. Il Comune di Massarosa opera ancora col bilancio triennale 2019-21 e in esercizio provvisorio”.

L'opposizione attacca duramente: “In sei pagine abbiamo contato ben 41 richieste di documenti e integrazioni che mancano nel bilancio inviato a Roma, il che evidenzia l’incredibile sciatteria tecnica con cui il Comune ha gestito un passaggio di particolare gravità e delicatezza. Noi non siamo soliti criticare i tecnici e sappiamo distinguere i livelli di responsabilità. Ma anche quelle tecniche sono responsabilità: e adesso è tempo che qualcuno cominci a dare risposte su questi clamorosi inadempimenti. Gli allegati mancano oggi come mancavano alla delibera di approvazione del dissesto e non allegati formali, ma fatti e presupposti sostanziali. Ci riferiamo alla Ragioneria del Comune e anche al Collegio dei Revisori dei Conti, a cui il Ministero chiede più spiegazioni e integrazioni.

Il Ministero ha chiesto al Comune di Massarosa tutte le delibere relative alla manovra tariffaria, lamentandone in alcuni casi l’assenza. Salta agli occhi ad esempio la richiesta sulla manovra TARI: noi sappiamo che il consiglio comunale non ha ancora approvato il PTF che è il presupposto della tariffa, né tantomeno l’ha adeguata alle delibere ARERA citate dal Ministero. In pratica si è andati in consiglio e si è iscritta in bilancio la principale voce dello stesso senza aver determinato, come prevede la legge tariffa (per l’entrata) e quadro dei costi (per l’uscita). E’ vero che il decreto cura-Italia consentiva la conferma tout-court delle tariffe 2019, ma appare difficile immaginare come il Comune possa rispondere senza tornare in consiglio comunale. E’ evidente che qualunque PTF mandato a Roma presuppone la sua approvazione dal Consiglio comunale e la riformulazione del bilancio, che dovrà tener conto dell’eventuale conguaglio dei costi spalmato su tre anni. Insomma un pasticcio”.

Le opposizioni sottolineano come alcune richieste diano il senso grottesco della vicenda surreale nella quale Massarosa è stata catapultata: “Ad esempio si chiedono i dati delle partecipate in perdita: Massarosa non ha partecipate in perdita ma è quello evidentemente che il Ministero si aspetterebbe da un Comune dissestato. Si chiede poi di ricostruire con esattezza il riaccertamento straordinario dei residui che fu effettuato, come da legge, nel 2015: sui residui ne vedremo delle belle dato che l’elenco di quelli eliminati con la delibera di dissesto non è ancora comparso, nonostante continue formali richieste.
Il Ministero chiede chiarimenti sulla riduzione nominale della spesa per circa 9 milioni. In realtà emergerà che nella “spesa” (nominale) dello scorso anno c’era l’accantonamento del fondo per la vendita delle quote di Toscana Energia, vendita inopinatamente stralciata dall’amministrazione in carico, probabilmente perché avrebbe risolto tutti i problemi. Anche su questo capitolo ne vedremo delle belle.
Il Ministero chiede chiarimenti sul metodo di calcolo dell’FCDE: anche qui ne vedremo delle belle probabilmente dato che il cambio di metodo di calcolo è stato uno dei passaggi per costruire predissesto e dissesto. Chiede inoltre chiarimenti sugli accantonamenti, omessi dopo averli calcolati al massimo per inserirli nel dissesto a garanzia di cause portate avanti da società allora in via di fallimento, oggi fallite.
Grottesche (grottesche rispetto a Massarosa, non da parte del Ministero) sono anche le richieste di fornire prospetti circa la ristrutturazione della spesa dei servizi a domanda individuale e dell’incidenza delle entrate: qualcuno dovrà spiegare che a Massarosa la riduzione della spesa è stata effettuata semplicemente eliminando servizi essenziali”.

Infine c'è la questione trasparenza. “Dobbiamo ribadire l’assoluta mancanza di trasparenza di questa amministrazione comunale: il documento è pervenuto al Comune da almeno due settimana, riguarda fatti della massima importanza, ma ovviamente senza l’iniziativa dell’opposizione che ha ne richiesto copia tutto si sarebbe svolto nelle segrete stanze dell’amministrazione. Già nei prossimi giorni – concludono le forze di opposizione - assumeranno l’iniziativa di scrivere al Ministero per illustrare il quadro della situazione e rispondere a diversi dei quesiti posti, nell’interesse di Massarosa”.

Forze politiche e gruppi consiliari di opposizione

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