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Consiglio Regionale, nella XI legislatura sei commissioni permanenti

Per migliorare la propria attività, su proposta dell’Ufficio di presidenza, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una serie di modifiche al proprio regolamento interno. Per razionalizzare la distribuzione delle materie tra le varie commissioni permanenti e per garantire la partecipazione della Toscana alle procedure di formazione e attuazione del diritto europeo vengono istituite la Quinta commissione – Istruzione, formazione, beni ed attività culturali e la Commissione politiche europee e relazioni internazionali.

In particolare, la Quinta commissione avrà competenza su diritto allo studio e istruzione, edilizia scolastica, ricerca e università, formazione e orientamento professionale, relazioni tra scuola e lavoro, beni e attività culturali, informazione e comunicazione.

La Commissione politiche europee, per assicurare la partecipazione alla formazione del diritto europeo nella sua fase ascendente, formula osservazioni al Consiglio regionale su specifici progetti e sulla verifica del principio di sussidiarietà sugli atti dell’Unione europea.

Tali osservazioni vengono inviate al presidente del Consiglio regionale per l’invio alle Camere e alla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative e delle province autonome.

La Commissione assicura inoltre il supporto trasversale alle commissioni permanenti e all’ufficio di presidenza sulle tematiche europee di rilievo, svolge l’analisi dei fondi comunitari e del loro utilizzo da parte della Regione, cura studi e ricerche sulle politiche europee e sulle tematiche internazionali.

Il presidente del gruppo Pd, Vincenzo Ceccarelli, ha presentato tre emendamenti alle competenze della commissione accolti dall’aula: espressione del parere referente sulla legge europea regionale ed espressione di un parere secondario da parte di tutte le altre commissioni; parere secondario sulle norme attuative regionali degli atti della Commissione europea e di adeguamento alle sentenze della Corte di giustizia europea; rafforzamento delle competenze della commissione per le materie di riferimento.

Con il nuovo regolamento viene anche istituita la sessione europea del Consiglio regionale, entro il mese di marzo di ogni anno, per l’esame degli strumenti di programmazione politica delle istituzioni comunitarie, della relazione annuale al Governo, della conformità dell’ordinamento regionale al diritto europeo.

Viene inoltre previsto che in situazioni di particolare gravità, ad esempio dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale o regionale, l’ufficio di presidenza, sentiti i presidenti dei gruppi consiliari ed il portavoce dell’opposizione, possa emanare norme che derogano al regolamento interno, con efficacia temporale limitata e per una durata non superiore ai sei mesi. Tali norme possono prevedere, ad esempio, l’utilizzo della modalità telematica per le sedute del Consiglio, delle commissioni, dell’ufficio di presidenza, della conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. Una modalità che può essere introdotta anche al di fuori delle situazioni particolarmente gravi.

“Grande soddisfazione” è stata espressa da Elisa Montemagni (Lega), augurandosi che lo spirito che ha animato l’ufficio di presidenza sia lo stesso che animerà la conduzione delle commissioni. “Devono essere fatte lavorare – ha affermato - condividendo anche un programma ed un calendario dei lavori”.

“Una riorganizzazione che parte dall’elezione del presidente del Consiglio e deve vedere valorizzato il ruolo delle opposizioni - ha affermato Marco Stella (FdI) - La commissione per le politiche europee diventerà centrale nell’attività del Consiglio e deve essere garantita la rappresentanza delle minoranze”.

“Una proposta di riorganizzazione che consente agli organi di lavorare meglio ed anche di ridurre i costi – ha sottolineato Stefano Scaramelli (IV) – Istituiamo la commissione per le politiche europee e deve essere coinvolta a largo raggio, con pareri non solo sulla legge europea regionale, ma anche sui finanziamenti comunitari, come il Recovery Fund ed il Mes”.

“E’ una soluzione fra le migliori – ha sottolineato Irene Galletti (M5S) – La creazione di una Quinta commissione è oggettivamente utile per lavorare in modo attento. La rappresentanza deve essere garantita soprattutto dal nostro lavoro individuale. La Commissione politiche europee potrà vigilare sui finanziamenti europei, specie su trasporti e sanità”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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