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Discriminazioni sessuali, l’appello di Nardini alla rete Re.a.dy. per la proposta di legge Zan

“La Toscana vuole continuare a battersi contro ogni forma di discriminazione e violenza e la sfida oggi è arrivare ad una celere approvazione definitiva della proposta di legge Zan che contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità, una norma fortemente innovativa con un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e violenze, che non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che subiscono discriminazione e violenza”.

A dirlo è l’assessora Alessandra Nardini (con delega all'attuazione della Legge regionale 63/2004 "norme contro le discriminazioni determinate dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere") dopo avere riunito questa mattina, per la prima volta dalla nomina della nuova Giunta regionale, il Tavolo delle Amministrazioni aderenti alla RE.A.DY., la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali, impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Stamani erano presenti molte amministratrici e amministratori dei Comuni e delle Provincie toscane a testimonianza del forte interesse e impegno del nostro territorio su questo tema, come testimoniato anche dal fatto che la Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge in materia, la 63 del 2004 appunto.

“Mi impegno a proseguire nella strada che la Toscana ha storicamente battuto – prosegue Nardini - continuando l'azione di coordinamento, impulso e sostegno delle politiche locali in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone Lgbtoia+ e a creare un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. L’affermazione dei diritti di ogni persona costituisce, infatti, il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza.
Come espresso nella riunione di oggi - conclude l’assessora - c'è la volontà di far arrivare dalla nostra Regione l’appello delle Amministrazioni sia al Parlamento, affinchė anche il Senato approvi celermente questa proposta di legge, sia ai Comuni toscani affinché  aderiscano alla rete Re.a.dy. per rafforzare questo impegno corale contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere".

Fonte: Regione Toscana

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