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Siti scorie nucleari, Anci Toscana ribadisce la contrarietà alle scelte

Deposito nucleare francese

La sindaca Casini: "Si rivaluti in base alle condizioni socioambientali delle zone indicate"

Roberta Casini, sindaco di Lucignano e referente Anci Toscana per l'Agricoltura, torna ad esprimere il netto parere negativo dell'Associazione sulla scelta dei siti candidati come sede del deposito nazionale rifiuti radioattivi. "La pubblicazione dell’avviso 'Consultazione pubblica per l’avvio della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, ex D.Lgs n. 31/10', avvenuta lo scorso 5 gennaio da Sogin, soggetto responsabile per lo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, ha portato all’individuazione, in Italia, di 67 aree potenzialmente idonee alla realizzazione , di cui due in Toscana tra Pienza e Trequanda nella provincia di Siena e Campagnatico nella provincia di Grosseto - sc rive la sindaca - Anci Toscana, dopo aver avuto un confronto con i sindaci delle aree interessate,  le rappresentanze territoriali dei diversi settori economici presenti, nonché aver condiviso la contrarietà della Regione Toscana, manifestata in primis dal Presidente Eugenio Giani e dal Consiglio Regionale con una mozione votata all’unanimità , esprime forte preoccupazione e disappunto per la scelta delle zone individuate. In particolare, si tratta di siti tutelati, di elevato pregio, sia da un punto di vista naturalistico che paesaggistico, dove lo sviluppo delle attività economiche è incentrato sulla sostenibilità ambientale.

Tutta questa area è caratterizzata da borghi storici, centri abitati, paesaggi rurali storici, siti UNESCO, siti archeologici, aree naturali, attraversati da una viabilità che non può essere ampliata o adeguata ad un inevitabile, continuo e costante passaggio di mezzi pesanti per il trasporto del materiale radioattivo. La carenza di infrastrutture viarie e di servizi con i principali centri urbani rappresentano un valore aggiunto della ruralità e del pregio ambientale di aree incontaminate e di forte caratterizzazione produttiva. Sull’intero territorio insistono produzioni agroalimentari e vitivinicole di pregio, riconosciute in tutto il mondo che identificano la tradizione toscana.  Numerose Dop, DOCG e IGP, presidi slow food, PAT provengono proprio da questi territori dove la cultura agricola rappresenta una delle principali vocazioni produttive, insieme al turismo. Questa parte di Toscana, proprio per le caratteristiche sopra evidenziate, traina il settore turistico della regione abbinando le bellezze storico artistiche presenti sui diversi comuni a quelle ambientali e produttive. L’enogastonomia di questi luoghi rappresenta una parte rilevante di economia toscana. Questi elementi pertanto, non possono coesistere con la realizzazione di un Deposito di rifiuti nucleari, sia per la pericolosità e la compromissione di un intero comparto economico locale, sia per la carenza di infrastrutture e servizi adeguati ad accogliere una struttura di queste caratteristiche.

L’eventuale realizzazione del deposito contrasterebbe con gli investimenti territoriali rivolti alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle produzioni d’eccellenza e dei prodotti tipici, nonché del turismo e della tutela dei paesaggi rurali, a tutte quelle azioni che a livello europeo, nazionale e regionale sono state alla base delle politiche di sviluppo di questi anni. La coerenza delle scelte intraprese, che hanno connotato fortemente queste aree, non può essere pregiudicata da una potenziale opera che pare essere del tutto estranea alle vocazioni territoriali. Un luogo che identifica le sue risorse economiche e culturali con il paesaggio, risulta del tutto incompatibile con l’idoneità, anche solo potenziale, ad ospitare un Deposito permanente di rifiuti radioattivi.

Per questi motivi, Anci Toscana esprime contrarietà e chiede alle autorità preposte di rivalutare l’idoneità di questi luoghi alla luce delle condizioni socio ambientali presenti. La realizzazione di un impianto di  rilevanza per la sicurezza del paese, necessario per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi non può prescindere da una valutazione complessiva del valore ambientale e paesaggistico dei luoghi, non può una scelta come questa, compromettere la storia e la bellezza di una parte di Toscana riconosciuta in tutto il mondo".

Fonte: Anci Toscana - Ufficio Stampa

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