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Giorno del Ricordo, Fausto Biloslavo in consiglio regionale: è polemica. L'ANPI: "Esponente destra estrema"

Scoppia la polemica politica nel Giorno del Ricordo. La scintilla è stata la scelta del consiglio regionale della Toscana di invitare il giornalista Fausto Biloslavo alla seduta solenne del 10 febbraio. Come annunciato alla seduta di oggi partecipano il Presidente della Giunta toscana Eugenio Giani, il Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, lo storico Franco Cardini e appunto Fausto Biloslavo, giornalista che si è occupato in carriera dei massacri delle foibe con all'attivo anche alcune pubblicazioni.

Proprio Biloslavo avrebbe un passato di militanza in movimenti neofascisti, motivo per il quale il suo nome ha fatto storcere il naso ad alcuni, soprattutto sulla opportunità riguardo la scelta del suo nome per la seduta in consiglio regionale. Ad aprire le 'danze' è stata l'ANPI Toscana che attraverso i suoi canali social ha espresso "sorpresa e sconcerto per l'iniziativa che il Consiglio regionale" spiegando di essere "esterrefatti che il Consiglio regionale dia spazio, su un tema di tale importanza, a Biloslavo".

"Biloslavo - scrive l'Anpi - al di là dei meriti professionali, comunque avulsi dal tema in questione, è un rappresentante di quella destra che frequenta spesso e volentieri le frange più estreme e antidemocratiche che il nostro paese è in grado di esprimere. Davvero il Presidente Giani introdurrà l'intervento di chi presenta pubblicamente, assieme a Gabriele Adinolfi, fondatore del gruppo neofascista eversivo Terza Posizione e latitante per anni all'estero, e a Stefano Delle Chiaie, criminale fascista, fondatore dell'organizzazione golpista Avanguardia Nazionale e collaboratore del regime di Pinochet, un libro autobiografico di quest'ultimo? Davvero il Presidente Mazzeo converserà con chi, giusto un mese fa, presentava il libro di Franco Nerozzi, che ha patteggiato una pena a un anno e dieci mesi di reclusione a seguito di un'indagine di terrorismo internazionale?"

"Qui non si tratta - conclude l'ANPI - del tema drammatico delle foibe, del tragico esodo giuliano dalmata, né tanto meno della complessa storia del fascismo di confine. L'ANPI della Toscana chiede di sapere perché le istituzioni regionali si abbeverino alle stesse fonti di chi frequenta l'eversione, il revisionismo e l'antidemocrazia. Chi pensa che il 10 febbraio sia una data in cui si può derogare alle regole di civiltà e alla storia democratica della nostra regione, saldamente radicata nei valori della Resistenza, troverà l'ANPI sulla propria strada".

Tante le voci di protesta che si sono accodate all'Anpi, tra cui quella del PCI che parla anche di "antifascismo ipocrita": "Questo antifascismo ipocrita non può reggere più, diventa futile retorica che finisce per aggravare il problema. Non è possibile per convenienza del momento votare nel Parlamento Europeo per l'equiparazione incolta e antistorica tra nazismo e comunismo sovietico e poi sottoscrivere l'adunata generale contro il pericolo imminente (governativo) della destra in Italia (tranne poi passare a sostenere con la stessa il Governo Draghi), come non è possibile invitare alla firma per una proposta di legge d'iniziativa popolare contro l'esibizione delle simbologie fasciste e allo stesso tempo fare passaggi come quello del Consiglio Comunale di Firenze o del Consiglio Regionale della Toscana"

La polemica in consiglio regionale: M5S esce dall'aula durante intervento Biloslavo

La polemica si è poi spostata direttamente in consiglio regionale dove il gruppo del M5S, per bocca della capogruppo Irene Galletti, ha espresso analoghe perplessità dell'ANPI, annunciando di partecipare alla seduta, ma di uscire dall'aula al momento dell'intervento del giornalista Biloslavo: “Seppur professionalmente autorevole, con alle spalle una importante carriera di reporter di guerra, il giornalista Fausto Biloslavo presenzia spesso in salotti politici che alimentano un revisionismo storico e alternativo di figure controverse di estrema destra. La scelta di questa persona come relatore nella seduta solenne in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, a nostro avviso, è inopportuna, perché partecipa ad alimentare l’idea che una strage possa essere patrimonio di una sola parte politica. Ogni strage è da condannare, soprattutto quelle perpetrate in nome di ideologie estreme e distorte, qualunque esse siano. Il Giorno del Ricordo, al pari di qualsiasi altra celebrazione in memoria delle vittime di stragi nazifasciste, è un patrimonio della memoria che appartiene a tutti noi. Invito il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo e il Presidente della Regione Eugenio Giani, a riflettere con più attenzione sui relatori delle prossime Sedute solenni, e intanto annuncio che io e Silvia Noferi saremo presenti alla Seduta di oggi, ma usciremo quando parlerà il giornalista Fausto Biloslavo, nel rispetto dei principi sopra affermati.”

A prendere le difese di Biloslavo è stato invece FdI che esprime solidarietà al giornalista per quello che ritiene "un grave atteggiamento" da parte del M5S. Questa la denuncia del gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana (Francesco Torselli, Vittorio Fantozzi, Diego Petrucci, Alessandro Capecchi e Gabriele Veneri): “Solidarietà al giornalista Fausto Biloslavo, vittima di uno scomposto attacco da parte di Cinque Stelle e Anpi toscana. Siamo ancora una volta nella situazione in cui alcuni non vorrebbero far parlare altri. Oggi il gruppo del Movimento 5 Stelle del Consiglio regionale della Toscana ha lasciato l’Aula in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo a causa della partecipazione di Biloslavo. Ricordiamo che il Giorno del Ricordo è stato istituito con fatica, dopo oltre cinquant’anni, per ricordare ciò che per troppo tempo era stato volutamente taciuto: la morte, la tragedia, l’esodo di centinaia di migliaia di italiani colpevoli soltanto di essere tali! Biloslavo non ha certo bisogno della nostra difesa, la sua vita professionale parla per lui. Con coraggio ha attraversato tutti i teatri di guerra degli ultimi decenni documentando in prima linea tragedie, morti ed altre atrocità, sempre dalla visuale dei più deboli. A lui dobbiamo tante immagini che altrimenti non avremmo visto e tante storie che altrimenti non sarebbero state scritte. Ci viene il dubbio che le consigliere pentastellate abbiano abbandonato l’Aula, non tanto per l’intervento di Biloslavo in occasione del Giorno del Ricordo, quanto perché il giornalista ha smascherato i legami tra la dittatura venezuelana di Maduro e il Movimento 5 Stelle. Tappare la bocca ai giornalisti è la prima azione che compiono i regimi dittatoriali come quelli che, evidentemente, piacciono ai grillini”.

In merito alla scelta del M5S, sono queste le parole del giornalista Biloslavo in consiglio regionale: “Riguardo alle polemiche per l’invito che ho ricevuto, un invito che mi onora, voglio dire che da 38 anni ho solo una tessera in tasca ed è quella da giornalista. E anche a coloro i quali vogliono lasciare la sala consiliare voglio garantire che non sono né un eversivo, né un revisionista, né un antidemocratico”.

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