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Scuole Toscana, Giani costituisce il CEPS: decideremo sulle chiusure ogni venerdì

toscana zona rossa

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani

Il comitato emergenza prevenzione scolastica si riunirà per la prima volta venerdì 5 marzo

Covid19 e scuola. Il nuovo Dpcm dà maggiore potere decisionale ai presidenti di regione per decidere in merito alla chiusura delle scuole in precise zone di rischio. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, annuncia alle 17.39 l'appuntamento con la diretta sui social alle 19.15 per comunicare ai toscani le sue decisioni in seguito al nuovo Dpcm. I commenti sono cresciuti di minuto in minuto. Molti i genitori preoccupati per una possibile chiusura delle scuole. Ma il presidente Giani precisa sin dalle prime battute della sua diretta, che "La situazione è seria ma gestibile" e insiste sulla volontà indiscutibile della regione Toscana di mantenere le scuole aperte "perché i nostri giovani vivono una situazione di disagio".

Così passa a spiegare quali sono le novità del Dpcm, che consegnano al presidente della regione un nuovo potere relativo alle scuole, dovuto al fatto che il Cts (Comitato tecnico scientifico), ha rappresentato una forte preoccupazione per la varianti del covid a livello nazionale. "La regione Toscana è a favore delle scuole, ma se i tecnici ci dicono che le varianti si trasmettono soprattutto tra bambini e adolescenti, come ci dicono le statistiche che vedono il livello del contagio in rialzo in queste fasce di età, in zona rossa le scuole di ogni ordine e grado possono essere chiuse, così come in zona gialla e arancione".

Tre, spiega Giani, sono le possibilità che si presentano al presidente di regione per decidere di una chiusura delle scuole, la prima è su base provinciale: "Possono essere chiuse laddove ci sia un'incidenza cumulativa dei contagi superiore a 250 contagi ogni 100mila abitanti su base settimanale. La provincia di Pistoia che, come quella di Siena è in fascia rossa, per esempio, la settimana scorsa era a un'incidenza 338,49 su 100mila abitanti e sarebbe rientrata in questa possibilità". "Ci sono due fattispecie che riguardano i singoli comuni, che prevedono la chiusura di tutte le scuole nel caso ci sia la circolazione di varianti che portano a un alto rischio di diffusività, resistenza ai vaccini e sviluppo di malattie gravi, in un altro caso la chiusura avviene per una motivata situazione di peggioramento del quadro epidemiologico".

In base al Dpcm, quindi, il presidente Giani può decidere sulle province o su singoli comuni. "Non sono meccanismi automatici- avverte-, ma scelte di una certa responsabilità. Il venerdì si riunirà un comitato di consultazione CEPS comitato emergenza prevenzione scolastica, che sarà formato da tecnici. Vi saranno l'assessore sanità, l'assessore all' istruzione, il direttore generale della giunta regionale, il direttore dell'istruzione, quello della sanità, l'ufficio scolastico regionale, un rappresentante dei prefetti, un rappresentante dell’Upi, uno dell’Anci, il presidente del parlamento degli studenti e i direttori delle tre Asl, centro, nord Ovest e sud est e quello del Meyer. Alle 17 del venerdì si terranno le riunioni e saranno aperte a sindaci e tecnici e figure specifiche. Le discussioni diventeranno ordinanze che entreranno in vigore il lunedì successivo. In base alle modifiche delle fasce di colore si terranno le riunioni e si deciderà su base provinciale o comunale e saranno comunicati nell’arco della giornata".

La prima riunione prevista è quella di venerdì 5 marzo.

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