Il Chianti Fiorentino per i lavoratori del cementificio, mozione unanime
iù le mani dalla dignità del lavoro! Di fronte alla volontà, ufficializzata dalla proprietà Buzzi Unicem, di chiudere il Cementificio di Testi, il Chianti tutto non molla e resiste a tutela e in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Dal presidio permanente, allestito nei pressi dell’impianto, dove da sei mesi, gli oltre 70 dipendenti del Cementificio di Testi, vivono sotto la costante minaccia di perdere in un colpo solo lavoro e futuro, questa mattina le amministrazioni pubbliche dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, insieme alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, hanno lanciato nel web e in minima parte in presenza un nuovo appello, forte e congiunto, alla responsabilità sociale di chi guida l’azienda perché l’impianto grevigiano torni ad aprire i battenti, a produrre cemento, come accade da più di un secolo, attraversando età e generazioni diverse, e continui a prospettare lavoro, sicurezza, socialità per la crescita sostenibile del territorio.
Nella storia, nel passato di una fabbrica consolidata e vissuta dalle famiglie del Chianti si deve accendere una luce sul futuro e ogni azione di lotta per non vederla sfumare è fondamentale realizzarla e metterla in campo senza alcun indugio. Con le parole e gli atti politico-istituzionali di una rete comunale che si rafforza con il supporto e il sostegno della comunità e dei cittadini di ogni territorio.
E’ la posizione che, poche ore fa, è stata ribadita con convinzione, alla vigilia del 76mo anniversario della Festa della Liberazione, in due diversi momenti: nel corso dell’assemblea pubblica on line e a seguire, con la stessa modalità, nella seduta del Consiglio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, dai sindaci dei Comuni di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Barberino Tavarnelle Paolo Sottani, Roberto Ciappi e David Baroncelli, nel ruolo quest’ultimo di presidente dell’Unione comunale, al fianco dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti Rsu. Nel corso della seduta del Consiglio dell’Unione i consiglieri comunali in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti hanno condiviso a pieno il documento permettendone l’approvazione con voto unanime. I consiglieri, presenti anche all’assemblea, hanno preferito lasciare spazio alle rappresentanze sindacali per esprimersi nel momento successivo del Consiglio.
Dopo vari e reiterati tentativi di interlocuzione con l’azienda, allo scopo di individuare una strada alternativa alla dismissione dell’impianto, le istituzioni producono un nuovo atto, approvato questa mattina con voto unanime, dal Consiglio dell’Unione. Si tratta della mozione di indirizzo a sostegno della vertenza dei lavoratori, un documento che intreccia temi centrali quali la tutela dei diritti dei lavoratori, lo sviluppo economico e la qualità del contesto ambientale. “Chiediamo – affermano i sindaci - che la multinazionale promuova e favorisca con risorse proprie progetti di reindustrializzazione del sito, alternative occupazionali in prossimità del territorio, tutela ambientale. Riteniamo inaccettabile che il nostro territorio possa essere oggetto di conquista e di successivo abbandono senza assumersi alcuna responsabilità sociale”.
Altro punto di rilievo è la necessità di condividere le politiche industriali e territoriali da cui scaturisce la proposta del Consiglio dell’Unione “di costituire un tavolo istituzionale con le organizzazioni sindacali e le imprese del territorio di supporto ad un piano sociale di salvaguardia occupazionale come luogo di sviluppo di una prospettiva territoriale e di una progettualità industriale del Chianti”.
All’assemblea on line, insieme ai sindaci e al consigliere regionale Massimiliano Pescini, sono intervenuti questa mattina Giulia Bartoli per Fillea Cgil Toscana, Gabriele Spadini per Fillea Cgil, Daniele Degl’Innocenti per Feneal/Uil e Gennaro Postiglione per Filca Cisl.
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil dichiarano: ''Presa di posizione importante dei Comuni del Chianti che va nella direzione giusta e da noi sostenuta nei tavoli di confronto con la Società, la dignità di questi lavoratori, che vedono un futuro incerto davanti a se per scelte incomprensibili e dettate solo da logiche di profitto, va tutelata e supportata, attraverso il lavoro prima di tutto''.
Cgil-Cisl-Uil del Chianti Fiorentino commentano: “L’approvazione della mozione di oggi nel Consiglio dell'Unione comunale del Chianti Fiorentino segna un punto importante nella battaglia per dare un futuro ai lavoratori del cementificio che da mesi sono in lotta. Alla vigilia del 25 aprile, Festa della Liberazione, per questo territorio, dove con orgoglio e convinzione abbiamo firmato con le istituzioni la Carta antifascista per difendere i valori della democrazia, del lavoro e della Resistenza, si tratta di un segnale di rilievo per far sì che nessun lavoratore resti senza lavoro o reddito: ne va non solo della loro sorte ma anche di quella di un intero territorio. Ci aspettiamo che nei prossimi passaggi della vertenza l'azienda faccia passi verso le nostre rivendicazioni e che la Regione ci sostenga".
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino