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Cocaina in Europa, a Firenze e Modena arresti del cartello albanese

Il procuratore Giuseppe Creazzo (foto gonews.it) - foto archivio

Nella giornata di ieri la Squadra Mobile di Firenze, in collaborazione con quella di Modena ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Firenze nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica che ha permesso di chiudere il cerchio intorno ad un’altra associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di varia natura, questa volta operante principalmente tra la Toscana e l’Emilia Romagna.

Per gli inquirenti alcuni degli associati facevano parte di una cellula di distribuzione operante per conto della “Kompania Bello”, il cartello albanese - smantellato nel settembre scorso nel corso dell’operazione “Los Blancos” - operativo in più continenti che, sulla base di quanto emerso, trattava direttamente con i grandi cartelli dei narcos sudamericani e gestiva una quota considerevole del traffico di cocaina in Europa.

Nei mesi scorsi, nel corso dell’indagine tosco-emiliana, sono stati sequestrati 15 chili di marijuana e arrestati due cittadini albanesi.

Oggi sono invece quattro i destinatari dell’ordinanza emessa nei confronti di tre cittadini albanesi e di uno italiano ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: per i cittadini stranieri - di età compresa tra i 32 e di 47 anni, uno dei quali era già finito in manette - il Gip ha disposto il carcere mentre per quello italiano - di 46 anni - l’obbligo di dimora nel comune di Modena.

Dalle indagini è emerso che il gruppo si riforniva di cocaina dall’Olanda e di marijuana dall’Albania, droga poi rivenduta sulle piazze di spaccio.

Ieri mattina la Polizia di Stato, ha dato esecuzione a due delle misure emesse su richiesta del Pubblico Ministero Giulio Monferini, titolare dell’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano diretta da Giuseppe Creazzo.

Sono tuttora in corso le ricerche degli altri due destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, al momento irreperibili.

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