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No Keu, l'assemblea: "Questioni ancora aperte. Strada sbagliata del governo sui subappalti"

(foto gonews.it)

A quasi due mesi dallo scoppio dell’inchiesta Keu le questioni poste dall’assemblea permanente No Keu rimangono quasi interamente sul tavolo.

Da una parte ci sono le richieste che riguardano le verifiche e la messa in sicurezza dei territori intorno alla strada regionale 429. Per ora le autorità e le istituzioni si sono limitate al minimo indispensabile, prelevando campioni dai pozzi situati esclusivamente lungo il V lotto della strada e utilizzati solo per uso domestico. Mentre per quanto riguarda i terreni, attendiamo i risultati dell’unico carotaggio disposto dalla magistratura ed effettuato in località Brusciana ormai venti giorni fa.

Come assemblea, raccogliendo le preoccupazioni e le sollecitazioni degli abitanti, avevamo chiesto che le analisi sulle acque e sui terreni venissero estese: per quanto riguarda le acque crediamo necessario che vengano controllati tutti i pozzi lungo il nuovo tracciato della strada, il fiume Elsa e i rii minori. Inoltre, chiediamo verifiche sui terreni anche in questo caso estese a tutto il percorso della nuova 429.

Siamo consapevoli del fatto che saranno necessari sopralluoghi e controlli in un arco di tempo lungo. Perciò avevamo sollecitato amministrazioni e autorità a redigere un cronoprogramma con gli interventi da realizzare e le verifiche da fare, ma ancora su questo non c’è stata risposta. Anche per quanto riguarda l’allacciamento all’acquedotto comunale della abitazioni di via Piangrande finora sono arrivate solo promesse, sia direttamente ai residenti che in consiglio comunale, a fronte di quella che è a tutti gli effetti un’emergenza sanitaria urgente. Per questo come assemblea abbiamo chiesto un incontro alla sindaca di Empoli Brenda Barnini.

Dall’altra parte c’è la questione politica che riteniamo centrale e che non può essere delegata al lavoro della magistratura. L’assemblea permanente No Keu ha partecipato ieri mattina al presidio lanciato da Libera e sostenuto da tante altre organizzazioni a Santa Croce. Un momento importante che testimonia la vitalità di un tessuto sociale deciso a non indietreggiare di fronte ad un sistema malato, dove la politica cede agli interessi dei privati arrivando a mettere a rischio la sicurezza pubblica e la salute dell’ambiente. In questo è sconcertante quanto sta avvenendo sia a livello regionale, sia a livello nazionale.

Sul primo fronte gli amministratori - tra cui il presidente Eugenio Giani che ieri ha presenziato al DemFestival di Empoli ribadendo che la politica non c’entra nulla con questa storia e che la Regione è parte lesa - all’interno si lanciano gli stracci e all’esterno dispensano rassicurazioni e sviano il discorso. L’emendamento “incriminato”, che ci si è affrettati a cancellare, è o non è un fatto politico? Al netto del fatto che abbia rilevanza penale, è o no una vergogna che conferma una gestione malata della cosa pubblica? E chi l’ha presentato e votato ha avuto e tutt’ora ha un ruolo politico o no? Come si fa a dire che la politica non c’entra con questa vicenda e che la Regione è parte lesa?

Per di più basta leggere il rapporto Ispra del 2015 e il report “Una dura storia di cuoio” di Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Abiti Puliti per rendersi conto che le questioni emerse da questa inchiesta sono già note da anni e chi governa un territorio non può cadere dalle nuvole di fronte a rilevanze così gravi. Il primo documento quantifica il danno della gestione e dello smaltimento illecito di rifiuti inquinanti derivanti dalle concerie in 22 milioni di euro, che non sono mai stati pagati. Ecco, se la politica regionale e locale dal 2015 a oggi avesse tenuto conto di ciò, invece che infilare la testa sotto la sabbia, non saremmo nemmeno arrivati all’inchiesta Keu.

Intanto a livello nazionale, il governo sostenuto dalla quasi totalità dell’arco parlamentare ha appena approvato il decreto Semplificazioni (quello che in prima battuta aveva spalancato le porte al massimo ribasso per le grandi opere contenute nel Pnrr e poi è stato parzialmente modificato), in cui viene aumentata la soglia per i subappalti dal 30% al 50% fino a fine ottobre e poi da novembre viene tolto ogni limite.

Inoltre, è stata estesa al 30 giugno 2023 la possibilità di affidare lavori senza gara. Insomma, se l’inchiesta Keu ha indicato una strada da seguire per cambiare questo sistema, il governo ha deciso di intraprendere quella opposta, aprendo la porta alle smanie di profitto del privato e facilitando anche il lavoro della malavita organizzata che - come dimostra la stessa inchiesta che riguarda la 429 - trova terreno fertile nell’allentamento delle regole e nei subappalti.

Fonte: Assemblea No Keu

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