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Massini, Balasso e altri: a Livorno il 'Deep Festival'

Stefano Massini

DEEP festival – com’è profondo il mare giunge alla sua quarta edizione a Livorno dal 20 luglio al 12 agosto 2021, con un programma sempre più ricco di ospiti e collaborazioni con le realtà culturali del territorio, affermandosi come un cantiere multidisciplinare di teatro, danza, musica, cinema e letteraratura. L’interdisciplinarietà delle arti resta uno dei capisaldi della manifestazione curata da Mo-Wan teatro e diretta da Alessandro Brucioni, che, dopo aver portato in scena nelle precedenti edizioni artisti come Elio Germano e Teho Teardo, Paolo Rossi e Bobo Rondelli, Paolo Hendel, Virgilio Sieni e Paolo Benvegnù, quest’anno vedrà protagonisti Natalino Balasso, Stefano Massini, Massimiliano Civica, Michele Santeramo, Leonardo Fiaschi, Michele Crestacci, Ciro Masella, Massimo Bagnato e molti altri.

Realizzato con il sostegno del Comune di Livorno, Bando Abitante Cango – Centro Nazionale di Produzione Virgilio Sieni, Fondazione CR Firenze e con la collaborazione di Fortezza Nuova, di LeggerMente, di Itinera, del Museo della Città, di Fondazione Lem e del FIPILI Horror Festival, Il DEEP festival articola un sistema di eventi in spazi rinnovati della città: la Fortezza Nuova, Villa Fabbricotti, l’Ippodromo Caprilli e la chiesa del Luogo Pio nel Museo della Città.

Il ricco cartellone inizia il 19 luglio alle 21:30 all’ippodromo Caprilli, in collaborazione con la rassegna Martingala, con Non abbiate paura. Grand Hotel Albania di Francesco Niccolini, con in scena Luigi D’Elia. La storia di un incontro inimmaginabile: quello fra gli ottantamila cittadini brindisini e più di ventimila albanesi sbarcati nel marzo 1991. Nell’orazione civile di Francesco Niccolini, la cronaca di quei giorni si fonde con lo sguardo e i ricordi di Luigi D’Elia, narratore, autore, nato e cresciuto, formatosi come artista e attivista a Brindisi.

Giovedì 22 luglio alle 21:30 l’attore e regista Massimiliano Cividati in scena con uno spettacolo dedicato al basket e alle sue leggende: “Al cielo. Due tiri, quattro storie, un anello e una palla”

Venerdì 23 luglio entriamo nel vivo del festival con una giornata ricca di appuntamenti tutti nel quartiere Venezia. Dalle 15 alle 18 al Museo della città la prima parte della masterclass di improvvisazione intuitiva con i musicisti Michele Rabbia, percussionista e batterista, e Daniele Roccato, contrabbassista. Dalle ore 20:00 “Incontri”, progetto vincitore del bando abitante a sostegno della danza italiana del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni. “Incontri” promuove la relazione tra danzatori, musicisti e spettatori attraverso sessioni di improvvisazione, concerti, azioni coreografiche e formazione, con l’obiettivo di porre le arti performative in uno spazio pubblico e inclusivo. In collaborazione con il Museo della Città di Livorno, tutti gli appuntamenti si terranno nella Chiesa del Luogo Pio, un luogo intimo e ricco di storia, rappresentativo della trascendenza e della spiritualità dell’incontrarsi. Si comincia con Asia Pucci e Stefano Lunardi, a seguire Massimiliano Barachini e Simone Luti, poi Lusica Cortesi e Dimitri Grechi Espinoza che concluderà con il suo concerto solista.

Ancora il 23 Luglio alle 21:45 a chiudere la giornata sul palco della Fortezza Nuova il nuovo spettacolo con la regia di Paolo Migone di Leonardo Fiaschi: Mai stato io. Attore, comico e imitatore, Leonardo Fiaschi è cresciuto nella palestra radiofonica di R101, ha esordito in TV in Colorado di Paolo Ruffini e collaborato poi con Striscia la Notizia, Le Iene, Carlo Conti, Diletta Leotta, Marco Giallini e Giorgio Panariello.

Il 24 Luglio, comincia al museo della città con la seconda sessione, dalle 10:00 alle 13:00, della masterclass di improvvisazione curata da Michele Rabbia e Daniele Roccato e prosegue dalle 14:30 alle 17:00 con la masterclass con le danzatrici e coreografe Claudia Caldarano e Irene Russolillo. Dalle 20:40 continua la rassegna di “Incontri” tra danza contemporanea e musica con Ramona Caia, Michele Rabbia e Daniele Roccato che prosegue con il concerto del percussionista e del contrabbassista in piazza del Luogo Pio.

Alle 21:45 sul palco della fortezza nuova torna un protagonista della drammaturgia contemporanea, lo scrittore Stefano Massini, con “Stefano Massini Racconta: Manuale di Sopravvivenza” (Il mulino 2021).

Con i suoi affreschi narrativi Massini emoziona e fa riflettere grazie a uno stile unico, divenuto popolare grazie ai suoi interventi televisivi su La7, nel programma Piazzapulita o negli articoli su La Repubblica - dove tiene anche le rubriche Manuale di sopravvivenza (su Robinson) e Parole in corso. Le sue speciali lezioni-racconti sui libri, nel talent show Amici e nel programma #Maestri lo hanno fatto conoscere e apprezzare anche da un pubblico di giovanissimi. I suoi testi sono tradotti in 24 lingue e portati in scena da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Qualcosa sui Lehman è stato uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio SuperMondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger).

Sotto il titolo ironico di Manuale di sopravvivenza, lo scrittore concepisce dei brevi vademecum per addentrarsi nella giungla di questo confuso inizio millennio. Ispirandosi a fatti di cronaca e bizzarrie del web, tratteggia le contraddizioni e i baratri del nostro vivere occidentale, sospesi in una realtà che sempre più fa rima con reality, dove sfuma il confine fra persona e personaggio e tutto si autocelebra in un grande selfie di massa. Nel frattempo, però, con il passare dei mesi, il pianeta terra conosce nel virus di Wuhan il più grande trauma dal dopoguerra, destinato a mutare per sempre non solo la percezione del presente ma il valore stesso del verbo sopravvivere. Parole come quarantena o coprifuoco, finora usate dall’autore come metafore, diventano d’un tratto limiti reali del vivere di ognuno, e fanno parte di un nuovo dizionario emotivo tanto imprevisto quanto difficile da declinare. Con ironia tagliente, lucida e spietata Stefano Massini tenta la sfida, regalandoci un sismografo acuto e a tratti irresistibile del comune sentire.

Domenica 25 luglio dalle 19:20 tra il museo di città e piazza del Luogo Pio, ultima sessione per gli “Incontri” tra danza contemporanea e musica con Katia Pagni ed Emiliano Nigi, Maria Novelli e Gabrio Baldacci, Irene Russolillo e Valeria Sturba che si concluderanno alle 21:30 con il concerto di Beppe Scardino e Valeria Sturba.

La giornata del 25 luglio giunge al suo clou alle 21:45 in Fortezza Nuova con un ospite d’eccezione: l’attore, comico e scrittore Natalino Balasso, che porterà per la prima volta a Livorno il suo spettacolo Dizionario Balasso (Colpi di tag). Balasso improvviserà monologhi a partire dalla definizione del lemma casualmente trovato nel grande libro al centro della scena. Ciò che governa questo nuovo monologo è la parola “definizione”, questo termine sarà disinnescato e raccontato perché la definizione è ciò che ci fa vedere il mondo in maniera distorta, che ci fa credere che la Verità sia una sentenza “definitiva”. La parola porta già nel suo corpo la menzogna perché ogni significato ha confidenza col suo contrario, così che si può estendere a tutti gli umani quel che Don De Lillo scrive nel suo magnifico Cosmopolis: “Mentire è il tuo modo di parlare”. Nel mondo contemporaneo le parole diventano “tag”, cioè etichettano le cose come si etichettano le mele: una ad una ma con lo stesso disegno. Il tag è definitivo per definizione, è la modalità tranciante in cui rientra la nostra comprensione della società. Ogni concetto è una scatola chiusa di cui leggiamo solo l’etichetta: il tag. Cosa c’è nella scatola? Perché ci ostiniamo a tenerle chiuse quelle scatole? È qui che Balasso si produrrà nell’arte in cui è ormai specializzato: rompere le scatole.

Lunedì 26 luglio alle 19:00 in Villa Fabbricotti in collaborazione con Leggermente, Simone Marchesi, docente di Francese e Italiano a Princeton, presenta il suo libro “A proposito di Dante”, frutto del fortunato

incontro con l’attore e illustratore Roberto Abbiati, dialoga con Gregorio Bottonelli. Con le letture polifoniche a quattro voci di L. Colonacchi, N. Mazziotta, S. Rosellini, M. Torrigiani.

Mentre alle 21:30 all’ippodromo Caprilli va in scena Ciro Masella in “Per tutta la vita ho fatto solo cose che non sapevo fare”; un’istantanea fulminante e acida, a tratti dolorosamente comica, firmata da Remi Le Vos, della violenza sottopelle che respiriamo ogni giorno, del fenomeno del bullismo e dell’omofobia arrivati a proporzioni inaudite.

Martedì 27 luglio alle 21:45 in Fortezza Nuova lo spettacolo del comico e attore Massimo Bagnato “Quanti pensano?” Il Bagnato-Show è un’esperienza sensoriale apparentemente gestita in maniera esclusiva dall’interprete, ma in realtà governata dal pubblico che ne detta i tempi d’improvvisazione. Una “meta-comicità” che celebra se stessa, spesso in una coazione a ripetere che sconvolge chi si aspetta monologhi, infastidisce i filobarzellettieri, irrita gli amanti della battuta telefonata, ma affascina, esalta, interroga. Bagnato, personaggio televisivo italiano, ha raggiunto la notorietà con la sua comicità nonsense, rovesciando il cliché del comico moderno.

Il 29 luglio alle 19:00 in Villa Fabbricotti nell’ambito di Leggermente, Francesco Bianconi, cantautore, musicista e scrittore, frontman dei Baustelle, in compagnia dell’Assessore Simone Lenzi parlerà del suo ultimo libro: “Atlante delle case maledette”(Rizzoli Lizard).

Da venerdì 30 luglio alle 21:30 il DEEP festival si sposta definitivamente all’ippodromo Caprilli con una serata in cui il regista Massimiliano Civica, vincitore di tre premi UBU, racconterà aneddoti, storie, detti memorabili e vita di Eduardo De Filippo. Un modo divertente e pieno di leggerezza per entrare in contatto col grande maestro napoletano. Una lezione spettacolo che è un viaggio senza speranze nel gomitolo imbrogliato dell’arte di Eduardo.

Protagonista il 9 agosto alle 21:30 il pluripremiato drammaturgo, autore e narratore Michele Santeramo che si confronterà con il capolavoro di Giovanni Verga I Malavoglia.

Il 10 agosto alle 21:30 una lettura scenica a cura di Alice Bachi e Monica Santoro de Il giocatore di Fedor Dostoevskij. Il Giocatore viene pubblicato nel 1866, dettato in ventotto giorni ad Anna Grigor’evna Snitkina, che in seguito diventerà la moglie dello scrittore. Il testo viene scritto per la necessità di saldare i debiti di gioco, da cui Dostoevskij era dipendente. In caso non fosse riuscito nell’impresa, avrebbe perso i diritti di pubblicazione dei suoi romanzi.

11 agosto alle 21:30 L’Untore di e con Alessandro Bru ispirato a Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino. Un caso letterario uscito nel 1981, quando all’età di 61 anni, su spinta di Leonardo Sciascia e di Elvira Sellerio, Bufalino si convince a “rivelare” l’esistenza di un suo romanzo, che appena pubblicato siglerà il suo successo vincendo il premio Campiello.

Il festival si concluderà il 12 agosto alle 21:30 con il nuovo spettacolo di Michele Crestacci Italiani si nasce

Un monologo dove l’arte e la corruzione, l’ignoranza e la scienza, la farsa e la tragedia, l’eroe e la caricatura si intrecciano in un vasto orizzonte di confusione. Un racconto onirico, a rotta di collo, senza confini sul tema del confine. “Del resto lo sanno tutti: “italiani si nasce”. Potrebbe sembrare vero, se non fosse vero, che vero non è”.

Fonte: Ufficio Stampa

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