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SdS Empolese Valdarno Valdelsa contro gli stereotipi di genere: il progetto MAD a fianco delle giovani donne

Abbattere gli stereotipi e mostrare alle adolescenti un futuro diverso da quello che ancora oggi viene spesso attribuito alle donne. E’ stato questo l'obiettivo del progetto MAD (Mi Auto Determino), ideato dai Servizi per Minori e Famiglie della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa e realizzato in collaborazione con la Cooperativa Arca di Firenze. Un progetto nato dal lavoro ordinario del Servizio Sociale con le adolescenti sulla base anche dei risultati della ricerca 2020 “GAP – Giovani alla Prova – Ricerca su atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti italiani” e nell'ambito dell'Osservatorio Mutamenti Sociali in Atto COVID-19 dall'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Dalla ricerca, infatti, si conferma la rappresentazione del proprio ruolo e del mondo circostante dei ragazzi e delle ragazze, intrinseco di stereotipi e pregiudizi di genere, per i quali 4 adolescenti su 10 ancora ritengono che debba essere l'uomo a mantenere la famiglia (affermano ciò anche il 25% delle ragazze) ed 1 maschio su 4, che l'uomo debba comandare in casa. Ancora sul tema del tradimento nelle coppie 1 ragazzo su 5 pensa che il tradimento femminile sia più grave di quello maschile.

La possibilità, dunque, di confrontarsi e rappresentare, ad un gruppo di ragazze adolescenti, un futuro “diverso”, libero da gabbie stereotipate e ruoli attribuiti tradizionalmente alle donne, offrendo spazi di promozione della propria autonomia, autodeterminazione e potenzialità di crescita personale, ha costituito le finalità principali di questo progetto. L'intento, pertanto, è stato quello di fornire strumenti culturali e input di riflessione al fine di decostruire stereotipi e pregiudizi di genere.

Al progetto, che ha avuto durata di due mesi con cadenza settimanale, hanno partecipato 8 ragazze adolescenti del territorio del Valdarno Inferiore di età compresa tra i 16 ed i 20 anni. Molte le attività proposte, tra le quali una visita guidata al Museo degli Uffizi di Firenze, dove è stato proposto loro un percorso sul ruolo delle donne nell'arte, un incontro con il Consultorio Giovani di Santa Croce sull'Arno e due incontri con l'Associazione Frida di San Miniato, la quale ha messo anche a disposizione un'operatrice presente a tutti gli incontri. Hanno inoltre aderito al progetto, in forma personale, la chef Rubina Rovini, la quale ha portato la propria esperienza di vita, la pittrice Sara Baldinotti, che ha proposto un laboratorio di pittura introspettiva e l'insegnante e attrice Chiara Leo, che ha presentato alle ragazze un monologo da lei ideato e incentrato sullo stereotipo della "zitella". Alle ragazze è stata data infine la possibilità di ideare il logo del progetto, che è stato poi disegnato dal famoso fumettista Riccardo Burchielli.

Fonte: Ufficio Stampa

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