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Caso don Spagnesi, 150mila euro di buco nel conto corrente

La Diocesi di Prato sporge querela e fa il punto sui presunti ammanchi imputabili all'ex parroco. Un buco che in due anni oscilla tra i 130 e i 150mila euro

La parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina di Prato si trova a fare i conti con i segni lasciati dall'ex parroco don Francesco Spagnesi, arrestato circa due settimane fa per spaccio, feste con stupefacenti acquistati con le offerte dei fedeli e recentemente indagato per tentate lesioni gravissime.

Sono conti quelli che l'intera Diocesi pratese sta facendo coi fedeli, con l'immagine della parrocchia e anche con le finanze vere e proprie. Con il passare dei giorni infatti, sono emerse alcune novità in merito al caso Spagnesi, come lo sperpero di denaro parrocchiale accumulato grazie anche a eredità e donazioni.

Come riferito dalla Diocesi di Prato in una nota, la parrocchia alla Castellina ha provveduto alla verifica degli ammanchi dai conti, nel periodo di riferimento 2019-2021 "sulla base dell’ipotesi di reato contestata dalla Procura della Repubblica di Prato all’ex parroco don Francesco Spagnesi". Il totale del buco nel conto corrente, imputabile a Spagnesi, calcolato dalla Diocesi oscilla tra i 130 e i 150mila euro, nei due anni di riferimento.

La Diocesi spiega che prelievi sono stati effettuati dal conto corrente bancario che Spagnesi, allora parroco, aveva in piena disponibilità in quanto legale rappresentante. "Nel conto corrente confluivano, come per ogni altra parrocchia, le offerte dei fedeli - comprese quelle raccolte durante le Messe - e eventuali donazioni". Ad esempio nel 2020, nel conto corrente della parrocchia pratese, sono state registrate due entrate straordinarie come sottolinea la Diocesi, "pari a 266.686,00 euro, legate alla vendita di due appartamenti ricevuti dalla parrocchia in eredità".

Il conto dei presunti ammanchi imputabili all'ex parroco è stato effettuato "tenendo conto dei bilanci e dei giustificativi esistenti": la Diocesi di Prato definisce comunque questo calcolo "una stima verosimile nella quale, però, potrebbero comunque rientrare prelievi legittimi, finalizzati effettivamente alle necessità caritative della comunità".

La ricostruzione, anno per anno, degli ammanchi presunti imputabili all'ex parroco Spagnesi

Anno 2019: ammanchi presunti tra 5.000,00 e 10.000,00 euro
Anno 2020: ammanchi presunti tra 80.000,00 e 90.000,00 euro
Anno 2021: ammanchi presunti tra 45.000,00 e 50.000,00 euro
Totale presunto: tra 130.00,00 e 150.00,00 euro

La parrocchia sporge querela per appropriazione indebita

E proprio a seguito delle indagini della procura, la Diocesi dice inoltre di un "necessario intervento che salvaguardasse verità e giustizia" dopo il grave danno materiale e economico per la parrocchia, "causato dall'ex parroco Francesco Spagnesi". Per questo la parrocchia ha sporto querela per il reato di appropriazione indebita, presentata presso la Procura di Prato. La sera di mercoledì 29 settembre il vescovo Mons. Giovanni Nerbini e il vicario generale don Scaccini, nominato amministratore della Parrocchia di Castellina, hanno incontrato parrocchiali, consiglio pastorale e consiglio per gli affari economici. La querela "è un atto dovuto che vuole fugare oltretutto il sospetto che si possa impunemente infrangere elementari regole di comportamento e salvaguardare l’immagine del sacerdozio stesso". Un provvedimento che, conclude Mons. Nerbini "non è disgiunto dal dovere della carità che il Vangelo ci chiede sempre verso chiunque e che questo non vuole disconoscere l’impegno pastorale che tanti parrocchiani riconoscono ancora oggi al loro ex-parroco. Su questi due aspetti si è registrato un consenso unanime di tutti i presenti".

Intanto il vescovo ha firmato il decreto canonico per le censure previste a carico del sacerdote, a cui vengono interdette la celebrazione della Messa e degli altri Sacramenti.

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