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Violenza e minacce per ottenere il monopolio tra i buttafuori, 3 arresti a Livorno

Un racket dei servizi di sicurezza privata nella provincia di Livorno, con indagini avviate da una denuncia partita a fine 2018. L'operazione Arcanum ha portato a 3 arresti e 9 indagati per smontare l'organizzazione criminale italo-albanese.

Il racket voleva ottenere il monopolio della gestione della sicurezza dei locali notturni con minacce, aggressioni, rapine e danneggiamenti verso le aziende concorrenti, tanto da lasciare la gestione del servizio che avrebbe preso in carico l'altra organizzazione.

Due cittadini maghrebini hanno riferito di essere stati vittime di un pestaggio la notte del 30 settembre 2018, con conseguente rapina di beni ed effetti personali. In più un albanese ha aggredito la mattina del 20 luglio 2019 tre carabinieri che lo avevano fermato perché stava commettendo infrazioni.

Pur qualificatisi come carabinieri, sono stati aggrediti dal cittadino albanese con un coltello. I tre militari sono finiti per rimanere feriti lievemente e l’uomo, trovato in possesso anche di due mazze da baseball e di spray urticante, fu arrestato per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

L’uso della violenza sarebbe stato sistematico e rivolto non solo alle persone, ma anche ai beni ad esse riconducibili. In tale contesto sarebbero avvenuti il danneggiamento dei quattro pneumatici di un’autovettura nel settembre 2018 e, alcuni mesi dopo, nel gennaio 2019, l’incendio di uno scooter, in uso a concorrenti.

L’organizzazione faceva leva sulla forza intimidatrice derivante dalla prestanza fisica di taluni sodali ma, soprattutto, sulla disponibilità di armi. Il 28 febbraio 2019 una pattuglia del Radiomobile di Pisa ha controllato un'auto con a bordo due indagati trovando 3 pistole, 4 manganelli, 3 mazze da baseball, un pugnale ed un taser.

Il 15 dicembre 2020, lo stesso cittadino albanese che aveva aggredito i 3 Carabinieri è stato arrestato nuovamente da personale della Questura di Livorno, con l’ausilio di personale di quest’Arma, perché nel corso di un inseguimento da parte di una volante della Polizia di Stato si disfaceva di una pistola risultata rubata.

Oltre che sul territorio livornese, l’organizzazione sarebbe stata interessata ad accaparrarsi anche la gestione del servizio di controllo e sicurezza di alcuni locali della provincia di Pisa.

Nei confronti di alcuni indagati sarebbero emerse responsabilità in ordine alla detenzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti.

I tre arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Livorno.

 

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