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Chiuso ponte sull'Orme, un imprenditore: "Cantiere incide sul 30% del fatturato, fate presto"

sdr

L’auspicio è che i lavori finiscano prima possibile, perché essere tagliati fuori dalla circolazione stradale per mesi per un negozio che ha le vetrine sulla strada è un rischio notevole, in un contesto generale già non semplice.

A Empoli da fine agosto sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sull’Orme, divisi in due fasi rispettivamente da 45 e 60 giorni; in quest’area centrale e nevralgica della città insistono molte attività, alcune delle quali sono state colpite dalle modifiche stradali conseguenza del cantiere per il nuovo ponte.

Tra queste c’è Domo 25 di via Zandonai, attività imprenditoriale del settore arredamento molto radicata sul territorio licenziataria del marchio Scavolini: la viabilità alternativa lo ha tagliato fuori, così come altri esercizi commerciali di vario genere (una stazione di servizio, un bar, un negozio di abiti di sposa e altri ancora).La visibilità data dal transito tradizionale pre cantiere, adesso non esiste più. E – come spiega Andrea Fedrigo di Domo 25 – le ripercussioni sono già evidenti: «Noi siamo l’ultima attività, non ci vede più nessuno adesso e la clientela sta diminuendo. Abbiamo la fortuna di avere le vetrine a ridosso della strada statale 67 Tosco Romagnola, ma questo vantaggio adesso è azzerato.

Facendo una rapida stima, il cantiere avrà un impatto negativo del 30% sul fatturato annuale rispetto a quello del 2021. E se ci si aggiunge che i costi vivi sono rimasti gli stessi o sono aumentati, la situazione non è facile. Ad esempio stiamo investendo di più sulla comunicazione social, per far sapere ai nostri clienti che ci siamo ancora e come possono venire a trovarci».Fedrigo aggiunge che chi viene da Firenze riesce a raggiungere abbastanza bene il suo negozio mentre chi giunge da Fucecchio, Vinci, San Miniato spesso si perde e telefona dicendo che non passerà per i disagi alla circolazione e per gli incolonnamenti che comunque si creano per i lavori. In un periodo che – storicamente – è il più redditizio per attività di questo tipo: "Settembre, ottobre e novembre – aggiunge Fedrigo – sono i mesi migliori per noi, perché le persone continuano a girare e fare acquisti, anche in vista del Natale".Purtroppo però con questo cantiere la situazione è cambiata e Fedrigo si appella all’amministrazione comunale di Empoli: "Tutti siamo d’accordo che i lavori al ponte servissero, perché è meglio avere un traffico più scorrevole. Forse, però, sarebbe stato meglio partire in estate e finireprima: sperando che vada tutto bene e che per Natale sia tutto finito senza intoppi al cantiere, l’amministrazione ci potrebbe nel frattempo aiutare non facendoci pagare le affissioni per i manifesti in cui vorremmo spiegare dove ci troviamo e come arrivare passando dalla viabilità alternativa. E inoltre ci sarebbe piaciuto esser coinvolti di più e non leggere sugli organi di stampa dell’inizio del cantiere; avremmo potuto dare dei consigli per limitare i disagi. Ma tant’è: fate presto perché ci sono attività che stanno soffrendo!".

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