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Usura, otto indagati in Versilia: chiedevano tassi del 2.000%

Un'organizzazione che praticava usura, estorsione e esercizio abusivo del credito è stata smascherata in Versilia dalla guardia di finanza. Faceva profitti da più di un milione di euro e praticava tassi di usura che andavano dal 150% al 2.000%.

Sono otto gli indagati cui è stato notificato ora l'avviso di conclusione delle indagini, tra le accuse c'è anche quella di associazione a delinquere.

A capo del sodalizio due persone di Viareggio, con precedenti specifici a carico. Le altre sei persone erano tutte della Versilia.

Lo schema dentro cui ha agito l'organizzazione criminale è quello collaudato in questi casi. Stando alle fiamme gialle si è trattato di "prestito di denaro, richiesta di rientro del capitale erogato aumentato da tassi altissimi e ottenimento delle somme dietro minacce e ritorsioni, spesso rivolte anche a carico dei familiari delle vittime".

In alcuni casi, gli indagati hanno anche ottenuto somme di denaro extra, in particolare costringendo una delle persone usurate ad emettere assegni tratti dai conti correnti di una cooperativa per la quale lavorava.

Le vittime dovevano recarsi in un'azienda riconducibile a uno degli usurai, lì potevano richiedere e restituire somme di denaro, anche molto alte.

Le indagini sono partite prima della pandemia e si sono concluse nelle ultime ore.

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