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L’ex poliziotto, oggi scrittore storico, Raffaele Difonso fa visita al Questore Maurizio Auriemma

Ieri mattina Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ha ricevuto in via Zara la visita dello scrittore storico, con un passato da poliziotto, Raffaele Difonso.

Prima di andare in pensione l’ex Ispettore ha prestato servizio in diverse realtà italiane - tra le quali Milano - e ha voluto concentrare parte della sua esperienza nelle pagine di un libro i cui introiti, spiega l’autore nella prefazione, saranno devoluti al Fondo Assistenza della Polizia di Stato.

Il titolo è “La Polizia di Vicari - Un passato che è sempre presente” con un chiaro e diretto riferimento ad Angelo Vicari, Capo della Polizia italiana dal 1960 al 1973 durante quelli che vengono oggi ricordati come “gli anni di piombo”.

Partendo dalla ricostituzione del vecchio Corpo delle Guardie di P.S., nei primi anni della Repubblica Italiana, si arriva a Vicari e alle sue storiche innovazioni: tra le altre cose, istituisce la “Criminalpol” (dove, nella sede ligure, ha lavorato nel corso della sua carriera anche il nostro attuale Questore), nel ’68 è la volta del “113”, il numero nazionale d’emergenza e soccorso pubblico della Polizia, recentemente sostituto in tutta Italia dal 112Nue; con lui, la Polizia assume sempre più le connotazioni di un’Istituzione rappresentativa di uno Stato Democratico e dove - sottolinea lo stesso Prefetto - la stessa “è al servizio del cittadino”.

Vicari si trova però anche a fronteggiare quelli che vengono oggi ricordati come “gli anni di piombo” tristemente connotati da importanti e tragiche perdite tra le file dei servitori dello Stato.

Difonso ricorda proprio il coraggio e il sacrificio dei nostri uomini in divisa, tra i quali l’agente Antonio Annarumma, la prima vittima di quel periodo buio: poco più che ventenne, venne colpito a morte alla testa durante una manifestazione nel capoluogo lombardo nel ’69; prestava servizio al Reparto Celere di Milano.

Oggi la struttura che ospita quello che attualmente si chiama “III Reparto Mobile” porta proprio il suo nome.

Nel 2008 l’allora Dirigente del Reparto milanese Maurizio Auriemma ha inaugurato al suo interno la Sala Multimediale e Biblioteca intitolata al Prefetto Aldo Gianni scomparso nel 2005.

Durante la sua lunga carriera in polizia, quest’ultimo ha diretto a Milano proprio la caserma “Annarumma” dal 1977 al 1985 ed è tuttora storicamente ricordato come “Il Comandante”.

Nell’occasione il Dottor Auriemma, promotore dell’iniziativa, dichiarò che “intitolare questo centro culturale alla memoria di Aldo Gianni, significa trasmettere alle nuove generazioni la passione, la generosità, la rettitudine e il senso dello Stato, di un uomo che per noi è stato e sempre sarà, semplicemente, il Comandante.”

A pagina 33 lo scrittore ripercorre proprio queste vicende trasportando il lettore nella storia della Polizia italiana, continuando poi a rivolgere il suo profondo pensiero a “quanti, per mano assassina, hanno perso la vita” come il Vice Brigadiere Antonio Custra (anche lui del III Reparto Celere) ucciso, sempre a Milano, da una pallottola esplosa da un manifestante durante degli scontri in piazza nel maggio del ’77.

Leggendo con passione “La Polizia di Vicari”, si arriva a comprendere il sacrificio di coloro che, con il loro estremo sacrificio, sono oggi di esempio soprattutto alle nuove generazioni di poliziotti impegnati ogni giorno a difendere i valori costituzionali della Repubblica e la tanto agognata democrazia conquistata e difesa nel corso della storia dai nostri martiri.

Lo scrittore, attualmente anche Vice Presidente della Sezione pugliese ANPS di Mola di Bari (sede dove ha prestato gli ultimi anni di servizio attivo prima del congedo) è stato accompagnato in Questura da Sergio Tinti, Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato fiorentina.

Fonte: Ufficio Stampa

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