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Lavoratori Gkn in consiglio comunale a Firenze: "Vogliamo atto risolutivo. Qui ad oltranza"

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(foto gonews.it)

Una trentina di lavoratori della Gkn ha 'occupato' nel pomeriggio di oggi il consiglio comunale di Firenze per chiedere chiarezza sulla vertenza.

"La disperazione, il tentativo di gettare fango su uno stabilimento e su una lotta di popolo, ribaltare costantemente la verità. Ci abbiamo pensato bene a quali proteste fare. Non toccheremo l'agibilità delle strade o dei mezzi usati da chi va a lavorare. Siamo venuti a rivendicare la nostra dignità qua. Dicono che si chiami 'Comune' perché è la casa di tutte e tutti. Noi siamo in consiglio comunale. Non ce ne andiamo senza novità risolutive sulla vertenza. Ad oltranza qua. Questo presente finisce ora. Il nostro futuro comincia adesso", questo quanto hanno spiegato. L'assessore al lavoro Benedetta Albanese ha incontrato una delegazione dei lavoratori insieme al deputato Pd Federico Gianassi.

"Qui ad oltranza"

Il consiglio comunale di Firenze è stato quindi sospeso per permettere ai lavoratori della ex Gkn di incontrare i capigruppo. Gli operai, al momento, fanno sapere che non hanno alcuna intenzione di lasciare Palazzo Vecchio tanto che molti di loro si trovano in aula tra il pubblico con zaini con all'interno cibo e acqua.

Il  presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha nel pomeriggio comunicato che "i lavoratori hanno manifestato l'intenzione di rimanere in Consiglio comunale, per esprimere le difficoltà che in questo momento particolare stanno vivendo. La conferenza dei capigruppo ha dato la disponibilità a trovare una soluzione che consenta di far rimanere questo presidio senza un aggravamento delle posizioni personali. L'assessore Albanese ha fatto tutta una serie di interlocuzioni. Il Consiglio comunale rimane sospeso finché non sarà possibile riprendere i lavori nella maniera ordinaria. E' una situazione fuori dalla normalità ma altrettanto fuori dall'ordinarietà è la vertenza che vi vede coinvolti"

In serata Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica della ex Gkn è intervenuto in consiglio comunale: "Siamo qua perché abbiamo occupato le strade di Firenze tante volte da quando è iniziata questa vicenda. La controparte dal 9 luglio è invisibile, lo strumento di lotta è il presidio della stabilimento che oggi viene calunniato, non ci viene data altra possibilità di fare uno sforzo fisico e psicologico che è quello. Dobbiamo portarci addosso anche le calunnie. Noi stiamo facendo questo per il lavoro. Non abbiamo intenzione di occupare strade, tramvie, ferrovie creando disagio ad una città che è nostra. Noi siamo nella casa di tutti e ci rimaniamo ad oltranza. Vorrei essere chiaro, la rivendicazione non è il pagamento degli stipendi, è anche quella".

"Aspettiamo che ci sia qualche atto risolutivo, valuteremo insieme. È chiaro che non ci aspettiamo che in una notte si risolva tutto ma che esca dalle parole e che si inizino a vedere fatti. Oggi la nostra azione è rimanere qua ad oltranza. Registriamo la disponibilità del Consiglio di tenere la seduta resti sospesa per proseguire la nostra iniziativa. Chiediamo che le istituzioni trovino il modo per un intervento pubblico in Gkn, non pubblico per perderci soldi pubblici ma per il controllo pubblico".

Albanese: "Sindaco vuole che addetti siano pagati"

"Abbiamo parlato - ha detto l'assessore Albanese - , non è la prima volta e non sarà l'ultima con i lavoratori. Siamo vicini alla loro battaglia ma le questioni che affrontiamo sono due, il pagamento ai lavoratori di quanto dovuto, questo lo chiede il sindaco, lo ha chiesto immediatamente perché è un diritto, e la disponibilità dello stabilimento per valutare altre proposte di reindustrializzazione di un sito che continua a rappresentare un punto importante per l'area fiorentina e il futuro di 300 famiglie. Il sindaco si è impegnato in prima persona".

La polemica sull'inno nazionale

I lavoratori sono stati richiamati dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani perché non si sarebbero alzati durante l'esecuzione degli inni, come prevede il regolamento dell'assemblea cittadina.Polemiche soprattutto dal gruppo di centro attraverso le parole di Emanuele Cocollini: "è un fatto grave e non tollerabile che il pubblico presente non si sia alzato in piedi durante l'esecuzione dell'inno nazionale".

Così hanno risposto Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune: "Il Vicepresidente Cocollini si sarà accorto in questi oltre tre anni che il consigliere Palagi esce dall'aula - quando possibile - nel momento di esecuzione degli inni. Nonostante questo, guardando la partita della nazionale di rugby, lo stesso Palagi uno degli inni lo ha anche cantato. Perché era diverso il contesto. Trovo sbagliato dare tanta solennità a un luogo in cui poi molti comportamenti non corrispondono al ruolo che si dovrebbe svolgere. Un esempio chiaro lo offre proprio la vicenda della GKN: la nuova proprietà stamani tira in ballo Comune e Regione.  Ecco: il Sindaco di Campi, ora deputato, il Sindaco di Firenze e il Presidente della Regione Toscana (che definirono un "successone" l'arrivo del nuovo "investitore") perché non hanno mai sostenuto l'ipotesi di soluzioni pubbliche? Perché non hanno sostenuto la legge contro le delocalizzazioni scritta in fabbrica? Che non è occupata, ma presidiata e tutelata. A quale morte è pronto chi fa politica, se si scandalizza per una lotta a difesa del proprio posto di lavoro, su cui si fonda la Costituzione?".

La nota della Fiom

"Stante il mancato pagamento delle retribuzioni - che sta mettendo in una condizione di forte disagio sociale ed economico le lavoratrici e i lavoratori - e lo stallo del percorso di reindustrializzazione, la Fiom richiede un incontro da tenersi al ministero delle Imprese e del made in Italy". Così in una lettera della Fiom Cgil fiorentina al ministero delle Imprese e, per conoscenza, alla Regione Toscana e al ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

 

 

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