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Terme di Montecatini, Federalberghi vuole il rilancio dello stabilimento Redi

Federalberghi Apam ritiene necessario, al fine di evitare che una eventuale procedura concordataria non si trasformi in un mero atto liquidatorio per le Terme, che l’azienda possa continuare nella sua piena attività. Per questo sosteniamo senza riserve l’eventuale intervento da parte della Regione Toscana nei confronti dello stabilimento Tettuccio e auspichiamo un conseguente atto da parte del Comune di Montecatini verso la Torretta o il Tamerici. Tuttavia ci preme segnalare, come già da tempo evidenziato, che gran parte delle attività termali (dalla piscina alla riabilitazione, dagli studi medici alla fisioterapia, dalla medicina sportiva alle numerose terapie erogate) si svolgano all’interno dello stabilimento Redi, essendo pienamente consapevoli che l’idropinica resti un importante attrattore turistico e d’immagine per l’intero sistema.

Diciamo questo anche in virtù del fatto che da parte dei soci pubblici non abbiamo visto precise prese di posizione in merito a queste attività e alla fondamentale continuità dei servizi termali e salutistici, laddove sarebbe invece necessario un più puntuale intervento in termini di investimenti, prospettive e piano di rilancio attraverso un nuovo modello di gestione, per tentare di bloccare il lungo trend di perdite (come certificato dai bilanci societari) e dare sostenibilità al progetto di continuità aziendale.

«Non possiamo assolutamente ipotizzare che le Terme e la loro specificità medica e salutistica siano chiuse. Dobbiamo giustamente - sostiene il presidente di Federalberghi Apam Carlo Bartolini - tutelare il patrimonio culturale degli immobili, ma allo stesso tempo la proprietà non può deresponsabilizzarsi relativamente agli asset termali non proponendo soluzioni al giudice».
Pertanto, l’associazione è d’accordo sulla eventuale gestione da parte di privati delle Redi, ma a questo si dovrebbe accompagnare un più ampio e dettagliato progetto di rilancio in grado di mantenere i conti e le attività in equilibrio, nell’ottica di dare prospettive di un futuro più sereno ai dipendenti della società, agli imprenditori della ricettività e ai lavoratori dell’indotto.

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