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Coldiretti Toscana: "Generi alimentari e bollette, impennata dell’inflazione"

Firenze è la provincia dove l’indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività su base tendenziale è più elevato

Nuova fiammata dell’inflazione in Toscana trainata dai prezzi dei generi alimentari e dai beni energetici. Per fare la spesa le famiglie toscane spenderanno il 14,1% in più con un incremento di quasi due punti percentuali su base mensile mentre per le bollette l’incremento registrato è del 146,7%. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat sull’inflazione nel mese di ottobre, dati al di sopra del livello record nazionale, che conferma l’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari ed energetici a causa delle tensioni internazionali e del caro energia che stanno riducendo il potere di acquisto delle famiglie. Firenze è ancora la provincia dove l’indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività su base tendenziale è più elevato (+12,7%), Grosseto lo è per i prezzi dei generi alimentari (+16,6%) e Massa Carrara per i beni energetici (+150,3%).

Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa le famiglie toscane spenderanno durante l’anno, sulla base dell’inflazione di ottobre, 780 euro in più facendo schizzare la spesa media mensile familiare per la tavola a 534 euro considerando dell’indice dell’inflazione dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche che ad ottobre ha raggiunto il 13,9%. Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari con aumenti record del 25,1% in un anno per le verdure, mentre la frutta cresce del 6,5%, ma è crisi profonda nei campi dove bisogna vendere 4 chili di mele per comperare un caffè. Con l’inflazione record cresce – denuncia Coldiretti Toscana – la forbice dei prezzi tra produzione al consumo con aumenti da 3 o 5 volte dal campo alla tavola con i toscani che sono obbligati a tagliare gli acquisti del 3,3% delle quantità di prodotti alimentari acquistate a fronte però di una spesa maggiore del 4,3%.

L’impatto dell’inflazione è inoltre evidente dal fatto che – sottolinea Coldiretti Toscana – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi nove mesi un balzo del + 9,7% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount – precisa Coldiretti Toscana – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. I consumatori – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa Coldiretti Toscana – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa. Tra i prodotti che hanno subito i maggiori rincari, secondo l’Osservatorio dei Prezzi del Mise sulla base dei prezzi medi della provincia di Firenze a settembre, c’è l’olio di semi di girasole che da gennaio a settembre ha subito una impennata del 118% passando da un prezzo medio di 1,55 euro a 3,39 euro a litro. Rincari a doppie cifre hanno interessato molti dei prodotti alimentari come la farina di frumento (+54%), la passata di pomodoro (+46%), i pomodori pelati (+46%), la pasta di semola di grano duro (+42%), il riso (+33%), il burro (+31%) ma anche il pane (+23%) e lo yogurt (+22%).

Il costo di ortaggi, verdura ed altri generi alimentari esplode nel tragitto che dal campo porta alla tavola con le aziende agricole strozzate tra l’impennata dei prezzi di carburanti, riscaldamento, imballaggi, concimi e la difficoltà di ottenere dalla grande distribuzione organizzata un prezzo equo e giusto per i loro prodotti. Per Coldiretti Toscana bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione i per salvare aziende e stalle ed occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. Contro la vendita sottocosto Coldiretti Toscana ha sostenuto la legge contro le pratiche sleali per cui sta presentando, proprio in questi giorni, in tutta la regione, i contratti e gli accordi quadro per riequilibrare il mercato ed assicurare agli agricoltori un prezzo che non sia mai più al di sotto dei costi di produzione sostenuti.

Fonte: Coldiretti Toscana - Ufficio Stampa

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