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Agricoltura sociale, Coldiretti Toscana: "Un nuovo modello di welfare nelle aree rurali"

foto di archivio

Coldiretti commenta l'approvazione della proposta legge in commissione Sviluppo Economico: l'auspicio ora è un percorso rapido in consiglio regionale

"L’istituzione dell’elenco delle fattorie sociali, degli operatori dell’agricoltura sociale ed i conseguenti strumenti procedurali per lo svolgimento dell’attività rappresentano un nuovo deciso passo in avanti verso un nuovo modello di welfare di cui la Toscana ha bisogno, soprattutto nelle aree rurali, che vede l'agricoltura protagonista con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona": è il commento positivo di Coldiretti Toscana sull’approvazione della proposta di legge in merito all’agricoltura sociale licenziata da parte della commissione sviluppo economico. "Il nostro auspicio è che il consiglio regionale, dopo l’ottimo lavoro svolto dall’Assessorato all’Agroalimentare e dalla Seconda Commissione Consiliare presieduta dalla presidente Bugetti, approvi senza esitazioni, una norma attesa dalle aziende agricole e dagli operatori dell’agricoltura sociale destinata a creare nuove opportunità".

Secondo Coldiretti Toscana "la legge sulle fattorie sociali, che introduce su nostro suggerimento anche la figura degli operatori dell’agricoltura sociale, possono davvero diventare punti di riferimento per le comunità e accompagnare ed aiutare le istituzioni nel garantire l’erogazione di servizi sociali, socio sanitari, educativi e di reinserimento socio-lavorativo nel contesto della natura e delle attività agricole. - spiega Coldiretti Toscana - Grazie alla legge sulla multifunzionalità approvata nel 2001, da noi fortemente sostenuta come Coldiretti, gli orizzonti delle aziende agricole si sono notevolmente ampliati e modernizzati contribuendo alla crescita dei territori".

La proposta di legge, – si legge nella nota della Regione Toscana - in coerenza con la normativa regionale in materia di governo del territorio, individua i locali utilizzabili per l’esercizio delle attività di agricoltura sociale e per facilitare l’identificazione delle fattorie sociali viene previsto un apposito contrassegno regionale. Inoltre, poiché le attività di agricoltura sociale sono intrinsecamente interdisciplinari e presuppongono la collaborazione tra più ambiti, viene istituita una cabina di regia tecnica, come luogo di confronto anche con il mondo universitario, per il monitoraggio e l’elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale sul territorio regionale, che opererà in collaborazione con l’Osservatorio nazionale per l’agricoltura sociale, anche al fine di facilitare la diffusione delle buone pratiche.

Fonte: Coldiretti Toscana

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