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Economia circolare, dai sindacati la richiesta di ascoltare le comunità locali

“Economia circolare e nuove pratiche per la raccolta e recupero. Esperienze a confronto”: è l’iniziativa, organizzata da Cgil Toscana, che si è svolta oggi presso la Sala Pegaso Palazzo Strozzi Sacrati, Firenze. Sono intervenuti: Simone Porzio, Responsabile Dipartimento Ambiente e Territorio CGIL Toscana; Matteo Biffoni Presidente Anci Toscana, Sindaco di Prato; Maurizio Brotini, Segretario CGIL Toscana; Nicola Ciolini, Presidente ALIA; Alessandro Fabbrini, Presidente SEI Toscana; Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana; Daniele Fortini, Presidente RetiAmbiente; Alberto Irace, Amministratore Delegato ALIA; Monia Monni, Assessora all’Ambiente, Economia Circolare della Regione Toscana; Simonetta Poggiali, Segretaria Funzione Pubblica CGIL Toscana.

“La strada intrapresa dalla Regione sull’economia circolare e le nuove pratiche per la raccolta ed il recupero va nella direzione corretta, e noi vogliamo portare un nostro contributo, come dimostra l’iniziativa di oggi. Le discariche devono tendere a zero così come il bruciare i rifiuti – ha detto Maurizio Brotini della segreteria Cgil Toscana -. C’è bisogno di tanta impiantisca intermedia complessa che usa tecnologie moderne: è giusto che nelle norme regionali si indichi non solo il tasso di raccolta differenziata ma anche di riciclo, che misuri il recupero dei rifiuti. Vanno aggiornate le modalità di raccolta, tenendo insieme il consenso delle comunità locali che vanno coinvolte e ascoltate, il confronto col sindacato, la tutela dei posti di lavoro. Su questa strada, va riportata la discussione non sulla eventuale quotazione in borsa della Multiutility regionale dei servizi, ma su quali siano gli obiettivi ambientali e sociali in un settore che rappresenta beni comuni”.

Ha aggiunto Simonetta Poggiali di Fp Cgil Toscana: “Bene che, dopo tanti anni, si pensi anche al riciclo oltre che alla raccolta differenziata. In queste complesse operazioni sul settore, è fondamentale che i lavoratori degli appalti abbiano gli stessi diritti e tutele di quelli diretti, così come va bene seguire la strada delle internalizzazioni. Inoltre, nella prospettiva del cambio di raccolta, i futuri impianti devono essere gestiti dalle aziende”.

Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

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