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"Percorso alla Memoria", gli studenti di Firenze a lezione di legalità dalla Polizia di Stato

Il percorso, a cui parteciperanno centinaia di studenti, prevede l'esposizione della teca "QuartoSavonaQuindici", l'apertura alle scuole della Caserma Dionisi e il trasferimento della teca alla Loggia dei Lanzi

Gli inconfutabili valori di pace e democrazia che oggigiorno contraddistinguono la nostra società civile e indubbiamente costituiscono fonte di orgoglio per le tutte le Istituzioni, fondano le loro radici anche sui sacrifici dei servitori dello Stato che hanno dato la vita per difenderli.

Ne deriva l’importanza di non dimenticare mai, con il susseguirsi delle generazioni, questi grandi protagonisti della nostra storia.

In tale contesto, dal 28 novembre al 14 dicembre 2022, in occasione dei progetti improntati sulla legalità rivolti agli studenti e del trentennale delle stragi di mafia, grazie al forte impulso dato dal Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ed al prezioso supporto dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la Polizia di Stato ha organizzato un "Percorso alla Memoria", articolato in tre fasi, per far conoscere ed illustrare ai più giovani, e non solo, la delicata tematica della lotta alla criminalità e nello specifico, alla malavita organizzata.

Da anni, la Polizia di Stato mette in campo il proprio impegno con l’obiettivo di contrastare e prevenire tale fenomeno e di contribuire, in un’ottica più ampia, alla diffusione della cultura del rispetto reciproco e della legalità.

Al fine di dare un taglio accademico e di profonda riflessione all’argomento, l’evento sarà una preziosa occasione per affrontare, attraverso la rinnovata collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, il tema della "legalità contro le mafie", attraverso il coinvolgimento degli studenti delle scuole fiorentine e provincia.

Durante la prima fase, dal 28 al 30 novembre 2022, all’interno della Caserma intitolata a Fausto Dionisi, vi sarà l’esposizione della Teca della "QuartoSavonaQuindici", la Fiat Croma blindata sulla quale persero la vita Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro: gli uomini della Scorta del Magistrato antimafia Giovanni Falcone che viaggiava con la moglie, nonché collega, Francesca Morvillo.

La Caserma Dionisi aprirà le porte, per tre giornate consecutive, agli studenti degli Istituti Superiori interessati al virtuoso progetto. In tale contesto, prendendo parte attiva all’iniziativa, gli allievi parteciperanno, insieme ad alcuni Funzionari della Polizia di Stato, all’esposizione del materiale realizzato dall’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne della Questura, arricchendo gli interventi con la proiezione di alcuni video originali di loro produzione sulla tematica della legalità, in una chiave nuova e moderna. Il progetto è stato, infatti, ideato nella continua ricerca di una partnership con i ragazzi delle scuole, che hanno contribuito attivamente già dalle primissime fasi di realizzazione dello stesso, partecipando dapprima ad una riunione con il Questore ed alcuni Funzionari della Polizia di Stato per discutere insieme la delicata tematica da affrontare.

Preziosa sarà la presenza dell’Ispettore della Polizia di Stato in quiescenza Angelo Corbo – Medaglia d’Oro al Valore Civile - che, sopravvissuto alla Strage di Capaci, conferirà valore aggiunto al progetto e rappresenterà una testimonianza tangibile di spirito di sacrificio e forte senso del dovere. Accanto ad Angelo Corbo, l’Assistente Capo della Polizia di Stato in quiescenza Giampiero Gregori fornirà il suo singolare contributo, condividendo con i ragazzi delle nuove generazioni la sua importante esperienza come capo scorta del Magistrato Antonino Caponnetto alla guida, dal 1984 al 1990, il Pool antimafia istituito dal Magistrato Rocco Chinnici nel 1980.

Al fine di realizzare compiutamente ed arricchire l’iniziativa, verranno esposte, inoltre, lungo il corridoio della Caserma, nove riproduzioni fotografiche realizzate dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo che immortalano e raffigurano - purtroppo - i crimini efferati della mafia e i momenti più significativi ad essi collegati, tramandati nella storia. Una decima riproduzione, realizzata attraverso un collage di scatti fotografici illustrerà, invece, i tragici momenti immediatamente successivi alla Strage di Via dei Georgofili, compiuta per mano di Cosa Nostra, in cui persero la vita cinque vittime innocenti.

Proprio per far sì che vengano coinvolti il maggior numero possibile di giovani, il progetto proseguirà la sua seconda fase con l’esposizione della "QuartoSavonaQuindici", emblema del sacrificio degli uomini della Scorta, all’interno del portico dell’Educandato di "SS. Annunziata", situato nella Villa del Poggio Imperiale, prestigiosa struttura fiorentina che da anni accoglie ragazzi e ragazze da tutto il mondo e che attualmente conta circa cinquecento studenti.

Durante la terza ed ultima fase dell’evento, impreziosita dalla partecipazione del Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, il 12 e 13 dicembre, d’intesa con il Sindaco Dario Nardella e grazie al contributo del Direttore della Galleria degli Uffizi, la Teca, al fine di commemorare le vicende che hanno interessato la storia di questa città e farne spunto di riflessione oltre che per le generazioni più giovani, anche per tutta la cittadinanza, verrà esposta in piazza Signoria nei pressi della Loggia dei Lanzi, proprio a pochi passi dalla via teatro dell’attentato esplosivo di matrice mafiosa avvenuto nel maggio del ’93.

Con grande spirito di condivisione della memoria per i fatti che hanno colpito duramente anche la nostra città e la Polizia di Stato, la Signora Tina Montinaro incontrerà gli studenti nella mattinata del 13 e del 14 dicembre per promuovere ancora una volta insieme a loro la cultura della legalità e per fare in modo che il contachilometri della Fiat Croma blindata sulla quale viaggiava suo marito Antonio risulti fermo solo apparentemente. L’impegno dello Stato, infatti, da quel 23 maggio 1992, non si è mai fermato e continua a percorrere innumerevoli chilometri all’interno della preziosa Teca.

Fonte: Questura di Firenze - Ufficio stampa

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