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Marcignana si ribella al gassificatore: "Non lo vogliamo"

Circolo gremito di partecipanti, dentro e fuori, all'incontro con Comune, Regione e Alia. Ribadita la disponibilità a confronti, ma la sala è calda, "ci fate partecipare ma poi decidete voi?". Barnini: "Non mi farete passare da controparte"

(foto gonews.it)

Assemblea a Marcignana, la cronaca della serata

Si è svolto in un clima teso e a tratti critico l’incontro pubblico che ieri sera ha animato Marcignana sulla discussione in merito al Distretto circolare, l’ipotesi ancora allo stato embrionale pensata da Alia e Alleanza Circolare nella zona del Terrafino. Un ipotesi appunto, perché ancora senza progetto, su cui da tempo l'amministrazione comunale ha avviato un percorso di comunicazione e di condivisione con la cittadinanza, passato per tre incontri partecipativi e sfociato ieri sera al circolo Arci di Marcignana.

Il luogo, alle porte della zona industriale del Terrafino, è stato letteralmente invaso da cittadine e cittadine, solo in sala erano oltre trecento e all’esterno, per motivi di sicurezza, altrettante nonostante il freddo, collegate alla diretta streaming, che da casa invece ha toccato picchi di mille persone connesse.

Presidiata da squadre della polizia, l’intera struttura era circondata da partecipanti su ogni lato. Tra questi c'è chi assisteva fuori dalla finestra, dalla quale non sono mancate contestazioni, cori tra cui "Il gassificatore non lo vogliamo" o "Margignana non si piega" e anche qualche fumogeno, il tutto placato dalle forze dell'ordine. Una lunga serata, iniziata intorno alle 9.15 e proseguita fino alla mezzanotte.

Brenda Barnini, sindaca di Empoli (foto gonews.it)

Non è stato sempre facile parlare per gli interlocutori, di fronte ad una folta platea giunta per capire, per porre i propri dubbi che non raramente ha assunto toni alti. Era da poco iniziata l’apertura, al tavolo c'era la sindaca Brenda Barnini. Le contestazioni durante l’intervento, che nonostante tutto è proseguito, hanno spinto una componente del comitato Trasparenza per Empoli, nato con l'avvento dell'ipotesi gassificatore, a salire sul palco accanto a Barnini per invitare i partecipanti all’ascolto: "Siamo attivi ma siamo persone che ascoltano e ragionano" ha affermato, riportando alla calma la situazione.

"Penso che la partecipazione numerosa sia sempre una cosa positiva quando si chiama una comunità a discutere di questioni importanti" ha affermato Barnini. "Vorrei parlare alla mia comunità. Le preoccupazioni di queste settimane mi toccano profondamente, non mi sento controparte perché non lo sono e se anche qualcuno mi ci vuole mettere non gli riuscirà, non ho mai giocato quel ruolo e non lo giocherò neanche stavolta" ha affermato, rispondendo alle polemiche che però, sono continuate nell'arco delle quasi tre ore di incontro. Sul Distretto circolare, "abbiamo accettato qualche mese fa di avviare un percorso di valutazione - ha aggiunto - nelle altre parti della Toscana, in caso di progetti simili, non è stata chiesta la partecipazione dei cittadini". La sindaca si è detta preoccupata per la rabbia e la sfiducia emerse, "a me spetta il compito di non trascinare la mia comunità in una contrapposizione deleteria. Sono qui stasera, aperta alla discussione e al confronto, ma vorrei che insieme la rimettessimo in ordine".

Dai residenti netto no ad un probabile progetto da sottoporre al "Via" (Valutazione di impatto ambientale) della Regione. No ribaditi in sala, a gran voce, no ribaditi dall'esterno, ad una voce ancora più alta.

Monia Monni, assessora all'Ambiente della Regione Toscana (foto gonews.it)

Dissenso che non ha accennato a diminuire anche quando la parola è passata a Monia Monni, assessora all'ambiente della Regione Toscana. "Non vuol dire che il progetto andrà bene, ma ha il diritto di essere valutato", un'affermazione seguita ancora da contestazioni. "Abbiamo di fronte una sfida" ha detto Monni, interrotta però da una voce in platea "e si deve risolvere noi?". Alla Regione spetterà "esprimersi sulla base di un progetto dettagliato, ascoltando e condividendo le osservazioni - prosegue Monni - niente è deciso". Per l'assessora, nel percorso "l'interlocutore privilegiato" sarà il Rab, Residential Advisory Board, ovvero un consiglio consultivo della comunità locale.

Si ricorda che la proposta del Distretto Circolare di Empoli si fonda su tecnologie applicate a un impianto di riciclo chimico, il "waste to methanol/H2", in grado di trattare fino a 250mila tonnellate di rifiuti ogni anno. Il fine è il trattamento degli scarti degli impianti di trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata e quelli di lavorazione del rifiuto indifferenziato residuo, trasformandoli in metanolo per produzione di biocarburanti, carburanti a carbonio riciclato e nei cicli produttivi dell'industria chimica e, in prospettiva, l'idrogeno, attraverso l'integrazione con le filiere locali del vetro. Secondo la proposta di Alia Servizi Ambientali Spa e Alleanza Circolare, l'investimento previsto è di circa 400mila euro, duecento occupati a regime e seicento in fase di costruzione al Terrafino che, se autorizzata, dovrebbe durare circa 30 mesi.

Alberto Irace, Amministratore delegato Alia Servizi Ambientali (foto gonews.it)

"Non siamo ancora davanti al progetto" afferma l'Amministratore delegato di Alia Alberto Irace. "Siamo interessati a fare questa valutazione con il contributo di tutti - prosegue, tra continui contrasti dalla platea - io penso, e Alia pensa, che con il contributo della partecipazione sia possibile fare un progetto migliore e questo è quello che abbiamo intenzione di fare". Da parte di Alia, aggiunge Irace "siamo pronti a prendere tempo per i confronti pubblici, purché siano disciplinati e chi si vuole opporre ne avrà la possibilità, purché si rispetti le regole". Nella stessa giornata, l'attenzione alle richieste su approfondimenti è stata confermata in un comunicato stampa diramato da Alia Servizi Ambientali Spa, dove si afferma che "qualsiasi riferimento ad una "mancata trasparenza" risulta fuorviante e strumentale alla diffusione di notizie false". Sulla trasparenza, nome che ha assunto il comitato, si è soffermata anche la sindaca Barnini, "è la parola riportata di più nelle dichiarazioni degli ultimi mesi".

Marco Cardone, comitato Trasparenza per Empoli (foto gonews.it)

La parola ai cittadini

Il microfono passa al pubblico. Tante le domande tra cui quelle di Marco Cardone, tra i fondatori del comitato Trasparenza per Empoli. L'impianto è considerato sovradimensionato "perché dovrebbe essere giusto importare a Empoli rifiuti da fuori?" e ancora, Cardone afferma, "l'impianto ha emissioni nocive e la prima cosa che è stata tentata di fare è nasconderle". Tra queste cita il Nox, ossidi di azoto, "prima è stato detto che l'inquinante non ci sarebbe stato, poi è stato detto che ci sarà". Altra domanda dal pubblico è sulla qualità dell'aria, "la zona tra Santa Croce sull'Arno e Firenze Prato è tra le più inquinate d'Europa. Come viene in mente di mettere l'impianto qui?"."Via" richiesto fin da subito, "se la Valutazione di impatto ambientale sarà negativa - afferma una residente - non dovrete nemmeno perdere tempo per fare il progetto". A questo risponde l'assessora Monni, "non è tecnicamente possibile fare un "Via" in maniera preventiva, perché per farlo c'è bisogno di un progetto".

Le domande incalzano gli interlocutori e gli animi si fanno sempre più caldi. "Se i cittadini mettono un veto a questo impianto, voi lo arrestate, sì o no? Oppure ci fate partecipare ma decidete voi? vogliamo una risposta secca" afferma una cittadina sostenuta dagli applausi. Risponde la sindaca Barnini: "Non ci sarà bisogno di arrivare al diritto di veto. Questa discussione, che vogliamo tutti insieme, ci porterà ad una decisione condivisa".

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Presente anche il Comitato No Keu. Un signore prende parola, "vi meravigliate che non abbiamo fiducia?" domanda, riferendosi all'inchiesta sull'impiego illecito degli scarti da lavorazione conciaria, che ha riguardato anche un tratto della SRT 429 tra Empoli e Castelfiorentino. Ancora dissensi in termini di sicurezza, "si tratta di un impianto a rischio elevato, per la zona dove è pensato non ci può stare" afferma un ex dirigente del Comune in pensione, elencando la presenza di case e scuole a Marcignana, in contrasto con quanto disciplinato dalla normativa Seveso su impianti con stoccaggio di prodotti a rischio. Un coro di no, rimbalzato da una parte all'altra della stanza del circolo, che infine ha ribadito "l'impianto non va fatto, né qui né altrove".

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Un'intensa serata che, al momento della conclusione, ha visto intervenire anche le squadre della polizia, schierate per far uscire in sicurezza gli interlocutori tra cui la sindaca, alla quale la municipale ha fatto largo tra la gente.

assemblea marcignana
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Margherita Cecchin

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