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Viareggio contro Benigni: "Il festival è nato da noi"

Giorgio Del Ghingaro (foto da Facebook)

Viareggio non ci sta e contrasta quello che ha detto Roberto Benigni nella serata inaugurale del festival.
Se l'attore di Castiglion Fiorentino ha affermato che "il festival nasce nella città ligure alla fine degli anni Quaranta grazie all'iniziativa di un commerciante di fiori", in Versilia ribattono che le prime due edizioni - 1948 e 1949 - furono fatte alla Capannina, in Via Marco Polo, gestita da Sergio Bernardini e con la collaborazione di Aldo Valleroni e Giancarlo Fusco, due giornalisti.
La cosa è finita in consiglio comunale, dove il leghista Alessandro Santini ha chiesto che il Comune scriva alla Rai e Benigni per rettificare. Del Ghingaro ha accettato e ha scritto la missiva di protesta con destinatario Amadeus, in veste di direttore artistico del Festival.
Un ripasso della storia del festival, quello del sindaco versiliano: "l'evento, unico nel suo genere, venne ospitato nella Capannina di Viareggio, alla pineta di Ponente. Il regolamento venne scritto con l'aiuto dell'editore musicale Da Rovere, fondamentale anche nel convincere la Rai di Firenze a trasmettere in diretta radio la serata del 25 agosto".

L'accorato excursus storico del primo cittadino viareggino continua: "il Festival piace a tutti, tanto che viene replicato nel 1949. Tuttavia nel 1950, all'iniziativa vengono negati i fondi da parte dell'Azienda autonoma di soggiorno della Versilia che, con pochissima lungimiranza, non ne riconosce l'importanza. Da Sanremo, intanto, arriva il direttore del casinò locale Pier Bussetti per visitare un amico. Legge della polemica sui giornali, segue la vicenda e incontra Bottini. Studia il regolamento del Festival, i costi, il suo immenso potenziale. Valuta un maggior coinvolgimento della Rai e porta tutto a Sanremo". "Questa - afferma Del Ghingaro - la 'storia' più o meno romanzata, su dove nasce il Festival della canzone italiana: concepito a Viareggio ma poi finito sulla riviera di Ponente che, con capacità e amore, gli ha dato grande lustro. Tanto vi dovevo, per rispetto delle tradizioni, amore di polemica irriverente in pieno spirito di Carnevale, e un pizzico di vanità".

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