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'As scuola di stile', mostra del Ferraris-Brunelleschi a Empoli

Collegata al convegno “Liliana Lensi. Maestra e pedagogista” anche una mostra fotografica nata come progetto didattico in collaborazione con studenti e studentesse della classe 5C Sistema Moda dell’ISS Ferraris-Brunelleschi di Empoli. La mostra si intitola “A scuola di stile. Tendenze di moda, abiti e immagini dagli anni Quaranta agli anni Settanta del Novecento attraverso ventotto fotografie di Liliana Lensi”.

Le studentesse e gli studenti del quinto anno dell’Indirizzo Moda dell’IIS “Ferraris Brunelleschi” sono stati guidati nella lettura e nella descrizione di una serie di fotografie presenti nell’Archivio Liliana Lensi, insegnante elementare empolese che ha saputo interpretare alcune tendenze della moda del suo tempo.

Il Progetto didattico, curato dalla professoressa Grazia Focardi, ha interessato l’ambito disciplinare di “Scienze e Tecnologie dell’abbigliamento” e si è sviluppato anche in prospettiva interdisciplinare.

Dall’Archivio Liliana Lensi sono state scelte 28 fotografie in bianco e nero e sono state descritte in modo accurato, commentate e contestualizzate nel tempo e nello spazio, con l’obiettivo di far comprendere ai ragazzi che le idee della moda giungono anche nelle realtà territoriali periferiche, portando innovazione, stile e idee idonee a valorizzare la figura della donna.

Dal lavoro degli studenti e dei docenti è nata la possibilità di realizzare una mostra fotografica presso il Circolo Arti Figurative di Empoli, per comunicare il risultato del lavoro svolto a un pubblico più ampio rispetto alla scuola.

La consulenza tecnica per l’allestimento della mostra è dell’architetto Silvano Salvadori, presidente del Circolo Arti Figurative di Empoli.

La mostra è stata inaugurata il 9 marzo alle 10, alla presenza della classe coinvolta, dei docenti e della Dirigente Scolastica Grazia Mazzoni, e sarà visitabile fino al 16 marzo al Circolo Arti Figurative di Piazza Farinata degli Uberti di Empoli in orario 10/13 e 17/20 a ingresso libero.

Fonte: Ufficio Stampa

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