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Consigliera dell'Unione esclama: "Onore a Tito". È polemica nell'Empolese Valdelsa

Josip Broz Tito

"Onore a Tito". Una frase che non è andata giù alla Lega Empolese Valdelsa. L'ha pronunciata Susanna Rovai, consigliera comunale a Cerreto Guidi e anche di Unione a Sinistra nell'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa.

Proprio durante un dibattito nell'ultimo Consiglio all'Unione, Pilastri (Gruppo Misto) ha chiesto la revoca di titoli onorifici al leader jugoslavo Jozip Tito, "reo di aver infoibato migliaia di italiani".

In fase di voto Rovai ha espresso contrarietà alla mozione e ha affermato "Onore a Tito!", ripreso dalle telecamere che registrano le sedute. Alla Lega non è sfuggita la frase della consigliera.

L'attacco della Lega

Carlotta Paolieri, Eliseo Palazzo e Marco Manuelli, consiglieri della Lega, hanno dichiarato: "Riteniamo inaccettabile tutto questo, è stato dato un ennesimo schiaffo alle vittime delle foibe e alle loro famiglie. Alla maggioranza non è bastato votare contro una richiesta che avrebbe restituito parte della dignità e del rispetto agli esuli istriani e dalmati, ma hanno preferito rincarare la dose, con una esclamazione che nel 2023 non dovrebbe nemmeno essere lontanamente pensata". Vale la pena sottolineare che l'odg non è stato votato per mancanza del numero legale e che, contrariamente alle parole della Lega, Rovai non fa parte della maggioranza.

"Ci sono cose per le quali lo schifo che proviamo supera davvero il limite, e questa è una di quelle. Dichiarazioni come questa rappresentano una vergogna per tutta le istituzioni democratiche" ha aggiunto il segretario provinciale della Lega Firenze Federico Bussolin.

Ancora dalla Lega: "I cosiddetti 'rigurgiti' esistono e sono di sinistra. A maggior ragione, rivolgendo un pensiero alle vittime e ai loro familiari, presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti dei gruppi di maggioranza e invieremo il resoconto al Presidente della Repubblica stesso, chiedendo un ammonimento pubblico di quanto accaduto".

Il dibattito su Tito e le foibe a sinistra è ancora aperto, tanto che pure Anpi di Fucecchio in una recente riunione ha dibattuto sul ruolo del generale jugoslavo nella storia.

FdI: "Il Consiglio condanni affermazioni inneggianti a un carnefice"

"Quello che è successo all'Unione dei comuni dell'Empolese Valdelsa è un'offesa per la memoria delle vittime delle Foibe, uno spregio per le leggi della Repubblica italiana ed un oltraggio alla coscienza civile di tutti i cittadini della città metropolitana di Firenze. È inammissibile avere a rappresentare del popolo italiano, un rappresentante eletto dai cittadini che inneggia a questo carnefice".

Così dichiarano congiuntamente i consiglieri metropolitani di Fratelli d'Italia del gruppo centro-destra per il cambiamento Alessandro Scipioni, Claudio Gemelli ed Alessandra Gallego, insieme al capogruppo di Fratelli d'Italia e l'Unione dei comuni e Empolese Valdesa Maddalena Pilastri.

"Presenteremo un atto che chieda al Consiglio dell'Unione di condannare quelle affermazioni inneggianti ad un criminale che ha offeso l'umanità intera, e riteniamo doveroso che Susanna Rovai, si dimetta dal Consiglio dell'Unione e dagli altri incarichi istituzionali".

Il Pci Empolese Valdelsa: "Revisionismo e revanscismo della destra, viva Tito!"

L'onda lunga, a quanto pare oggi inarrestabile, del revisionismo storico e del tentato revanscismo dell’estrema destra sta cercando di travolgere tutto, ogni forma di memoria collettiva e popolare, di riscrivere la storia dalla parte di chi inequivocabilmente ha causato tragedie di popoli.

Siamo ancora d'accordo con l'Anpi quando sottolinea il silenzio sull'aggressione italiana alla Jugoslavia del 1941, sui conseguenti crimini e le deportazioni da parte italiana che hanno causato decine e decine di migliaia di vittime, sulla snazionalizzazione dei croati e degli sloveni, sulla mancata punizione dei criminali di guerra italiani e sul sostegno italiano al regime criminale di Ante Pavelić in Croazia.

Riteniamo che sia questo il contesto dal quale partire per un'analisi storica veritiera sulle uccisioni di fascisti e certamente anche di innocenti italiani nelle "foibe"; un'analisi che valuti i fatti nel loro vero svolgimento e dimensioni, inquadrando l'esodo degli italiani in un contesto europeo post guerra che vide altri esodi più o meno forzati, come quello dei tedeschi espulsi dalla regione cecoslovacca dei Sudeti per rappresaglia all'occupazione nazista di quel territorio.

"Con la scomparsa del Presidente Tito l'umanità perde un combattente che tenacemente si è battuto per i principi di libertà e di giustizia", scrisse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel suo messaggio di cordoglio.

Noi la pensiamo come lui e, ricordandolo, non possiamo che ribadire: Viva il Compagno Tito!

La destra, che non sa nemmeno che la consigliera Susanna Rovai non fa parte né del PD né della maggioranza, farebbe bene a studiare la storia sul serio invece di falsificarla e a ricordare che il 25 aprile fu detto basta non solo al regime fascista, ma a quella Italia reazionaria, falsamente "patriottica" monarchica che lo generò.

Emmanuele Nencini (Toscana Domani): "Frase di gravità unica"

Come Capogruppo di Toscana Domani ritengo inaccettabile che da parte di una rappresentate delle istituzioni si inneggi a un criminale come Tito. Quella frase "Onore a Tito" pronunciata durante il voto dalla Consigliera Rovai a cui ha fatto eco il mio vergogna a Tito durante il mio voto, ovviamente favorevole alla mozione presentata dal collega del Gruppo Misto Pilastri, è di una gravità unica da cui a mio avviso sia la giunta dell' unione che il consiglio tutto debba prendere le distanze condannando simili atteggiamenti.

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