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Maggio Fiorentino in crisi economica, Cgil-Cisl: "Soci intervengano per scongiurare chiusura del teatro"

Lo stato di crisi economica in cui ė stato trascinato il Teatro dal Maggio da una gestione irresponsabile oggi ė evidente a tutti.

Una voragine di spese e gestione fuori controllo che, oltre a chi aveva il compito di sovrintendere, chiama in causa numerosi soggetti che avrebbero potuto e dovuto controllare ed impedire quanto stava avvenendo. Da settimane il nostro appello è stato rivolto alla piena collaborazione tra Ministero, Regione Toscana e Comune di Firenze perché una delle Istituzioni musicali più importanti del nostro Paese non finisca per essere liquidata e oltre 300 famiglie finiscano per strada. Sappiamo tutti che c’è poco tempo, che serve subito un cospicuo intervento economico da parte dei soci affinché il Teatro non chiuda. Serve subito! Serve entro poche settimane.

La questione è drammatica ma semplice: se i soci della Fondazione interverranno entro alcuni giorni con le risorse necessarie, il nostro Teatro, pur leccandosi le ferite, andrà avanti; se questi si dovessero defilare, celebreremo la fine della storia del Maggio.

E allora oggi vogliamo rivolgere una sola domanda: c’è qualcuno che vuole chiudere il nostro teatro, magari dopo non essere intervenuto quando era necessario perché non si arrivasse alla situazione in cui ci troviamo?

Perché, se nei prossimi giorni si continuerà a parlare di vendita dell’archivio storico del Maggio per risolvere la crisi economica, vorrà dire che non si vuole affrontare il problema. Quando si sarà pronti a vendere, ammesso e per nulla concesso che questa sia una buona idea, il nostro Teatro sarà già fallito!

Se c’è qualcuno batta un colpo.

Le Rsa Slc Cgil e Fistel Cisl

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