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Multiutility, il presidente di Acque in commissione a Pisa

Si discuterà per la prima volta in consiglio comunale a Pisa della Multiutility grazie ad una iniziativa del nostro gruppo consiliare. Infatti è fissata per giovedì 14 settembre alle ore 15 l’audizione del Presidente di Acque Spa sulla Multiutility, società che entro il 2024 vorrebbe quotarsi in Borsa per fare concorrenza alle grandi multiutility del nord attive nella gestione del servizio idrico, rifiuti ed energia.

La discussione riveste grande importanza per la nostra città, in quanto anche Acque SpA di Pisa, seppur indirettamente, fa parte della nuova società attraverso la significativa quota (19%) posseduta da Publiservizi SpA, confluita nella Multiutility Toscana tramite un progetto di fusione aziendale.

A questo punto l’azienda partecipata pisana, già in mano per il 49% a soggetti privati, vede quasi la metà della propria quota pubblica passare ad un soggetto che cerca dichiaratamente di trarre profitto dalla gestione di un bene essenziale alla vita umana come è l’acqua.

La nuova conformazione societaria potrebbe così influire su qualsiasi percorso di ripubblicizzazione di Acque SpA che verrebbe trascinata in uno scellerato percorso di quotazione in borsa, obiettivo principale della Multiutility bocciato definitivamente da un recente pronunciamento della Corte dei Conti.

E’ la coalizione di centrosinistra, che guida la Regione e diversi comuni della Toscana, il principale soggetto promotore di questa vera e propria speculazione sull’acqua, bene fondamentale per la vita umana, sul quale gli italiani si erano già espressi in modo chiaro con il referendum del 2011 che decretò incontrovertibilmente la gestione pubblica del servizio idrico. E invece adesso si palesa in tutta la sua evidenza il rischio di una privatizzazione con pesanti conseguenze sui lavoratori e lavoratrici e sugli utenti.

Per queste ragioni riteniamo che vada archiviata una volta per tutte la stagione delle privatizzazioni e della speculazione finanziaria, per dare vita a una gestione interamente pubblica dei servizi locali che metta al centro la qualità del lavoro e del servizio, la partecipazione e il controllo democratico, come sancito dal referendum del 2011.

Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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