gonews.it

Rsa Botticelli, la Cassazione dice che i licenziamenti sono illegittimi

Rsa Botticelli (Greve in Chianti), la Corte di Cassazione sezione Lavoro ha dato definitivamente ragione alle dieci lavoratrici che nel 2018 furono licenziate in modo illegittimo dal gruppo La Villa, confermando la condanna della Corte di Appello di Firenze.

Nel 2018 La Villa licenziò le lavoratrici della Rsa Botticelli ed esternalizzò il servizio ad una cooperativa che le riassunse con un contratto di lavoro peggiore e retribuzioni inferiori.

Una esternalizzazione con licenziamenti “mirati”, fatti da La Villa senza comparare i lavoratori con quelli di altre unità locali del gruppo, che la Corte ha “punito”.

Dopo una lunga vertenza legale, è stata definitivamente confermata la sentenza di illegittimità dei licenziamenti ai sensi dell’art. 18 comma 4 della Legge 300/70, che ha condannato La Villa spa a reintegrare le lavoratrici nel posto di lavoro e al pagamento in loro favore di una indennità risarcitoria.

Come Fp Cgil Firenze ci siamo sempre opposti alla scelta di esternalizzare i servizi supportando le lavoratrici nella procedura di licenziamento, che da subito contestammo con tutti gli strumenti a disposizione della trattativa sindacale, ma che la controparte ha pervicacemente rifiutato costringendo le lavoratrici ed il sindacato a spostare la discussione in tribunale dove, con il fondamentale supporto dell’avvocato Andrea Stramaccia, siamo giunti a questa importante sentenza che ci soddisfa perché, oltre a ripristinare il diritto delle lavoratrici licenziate illegittimamente, conferma il contrasto sindacale della Fp Cgil alle esternalizzazioni a danno dei diritti dei lavoratori.

Il sistema delle Rsa nel territorio della Città metropolitana di Firenze è caratterizzato dall’utilizzo di appalti a cooperative utili ad abbattere i costi del lavoro da parte dei titolari delle strutture accreditate ad esercitare l’attività in convenzione con il servizio pubblico che finanzia il sistema.

Un settore, quello delle RSA, fondamentale per gli anziani non autosufficienti che necessita di una maggior qualificazione a partire dalla qualità del lavoro di chi ci opera e che ne garantisce la qualità del servizio.

Serve più salario e maggiori diritti per gli operatori, più integrazione sanitaria, accorciamento della catena degli appalti e maggior presenza del pubblico anche nella gestione diretta dei servizi.

Alle Istituzioni chiediamo maggiore vigilanza sulle convenzioni in essere anche in relazione alla quantità di assistenza erogata e alla qualità delle condizioni di lavoro perché da questo passa a promozione della qualità e della sicurezza all’interno delle strutture.

Fonte: Ufficio stampa

Exit mobile version