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Sequestrato cantiere a Firenze dopo il recupero dell'ultima salma

L'Asl Toscana Centro, su delega della procura della Repubblica, ha posto stamani i sigilli per il sequestro dell'intero perimetro dell'area occupata dal cantiere per la costruzione del nuovo supermercato Esselunga in via Mariti dove il 16 febbraio un crollo ha causato la morte di cinque operai e il ferimento grave di altri tre lavoratori.

Il sequestro dell'intera area è scattato dopo il recupero dell'ultimo operaio disperso, avvenuto ieri notte dopo 100 ore di lavoro ininterrotte. I vigili del fuoco hanno operato in un'area a grande rischio di crollo in mezzo a materiali pericolanti dopo il cedimento dei solai.

Adesso il cantiere è a disposizione dell'area giudiziaria. La procura indaga per omicidio plurimo colposo e disastro colposo, al momento senza indagati.

Chiesta l'autopsia. Corpi identificati con le impronte digitali

Le impronte digitali hanno portato all'identificazione legale, senza dover ricorrere  all'esame genetico del Dna. Luigi Coclite, 59 anni di Collesalvetti, era munito di documenti. Gli altri deceduti sono tre marocchini e un tunisino: Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni, residente a Palazzolo sull'Oglio (Brescia), lo stesso paese dove abitavano Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, e Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni. Un'altra vittima, Taofik Haidar, 45enne marocchino, da 15 anni in Italia, da otto anni era anche lui a Palazzolo sull'Oglio tuttavia da due mesi si era trasferito a Chiuduno (Bergamo).

Il pm Francesco Sottosanti ha disposto l'incarico per l'autopsia all'istituto di medicina legale di Firenze.

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