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Asfaltavano buche con bitume di bassa qualità, a processo i 'pavee'

Stendevano bitume a basso costo, affermando che fosse residuo di altre lavorazioni, ma in realtà non era materiale appropriato, si sfaldava in pochi giorni per la scarsa qualità. Di questi esempi se ne sono contati ben 22 nella sola Toscana, mentre altri sono avvenuti in Lazio e in altre regioni. E adesso la Corte d'Appello di Firenze ha unificato questi casi e gli imputati sono stati condannati per truffa in primo grado a Grosseto. I protagonisti sono due fratelli nomadi originari della Gran Bretagna e altri due uomini di origini romene e lituane che collaboravano. Si presentavano spacciandosi per dipendenti di un'azienda inglese, con una betoniera, offrendosi di asfaltare buche in cortili e piazzola. La difesa degli imputati afferma che non esisterebbe reato: "Le parti offese non potevano certo pensare di pretendere opere edili a regola d'arte da un gruppo di nomadi con camper". La storia di queste persone è legata alla tradizione dei 'pavee', di origine irlandese. Parlano una rara lingua tramandata oralmente. Le loro storie e canzoni e lo stesso passato dei pavee di recente hanno suscitato l'interesse di storici e antropologi; vivono in carri o roulotte e sono considerati patrimonio della storia d'Irlanda.

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