Vescovi toscani in visita da papa Francesco per "essere confermati nella fede"
(foto di Claudio Minghi)
L’incontro con papa Francesco aprirà, la mattina di lunedì 4 marzo, la «Visita ad limina apostolorum» dei vescovi toscani. Un appuntamento che si ripete normalmente ogni 5 anni, questa volta però il tempo si è allungato a causa della pandemia.
Il vescovo Fausto Tardelli, Segretario della Conferenza episcopale Toscana, ha spiegato sul settimanale Toscana Oggi il senso di questo appuntamento: «La Visita ad limina è un’antica e bella tradizione, segno di comunione nella Chiesa: periodicamente tutti i vescovi del mondo si recano a Roma per venerare gli Apostoli Pietro e Paolo ed esprimere la comunione con la Sede romana e quindi con il Papa».
Nel 2013 i vescovi toscani furono i primi a incontrare papa Francesco dopo l’elezione. «Fu un bell’incontro – ricorda mons. Tardelli – informale, familiare, bello anche a vedersi, tutti seduti intorno al Papa a chiacchierare sulla nostra Chiesa e sulla evangelizzazione del mondo».
Cosa si aspettano allora i vescovi toscani da questo nuovo incontro? «Ci aspettiamo quello che ci si aspetta dal successore di Pietro e che è ben indicato nel Vangelo: essere confermati nella fede».
A segnare le varie giornate, le celebrazioni nella basilica di San Pietro (la mattina di martedì 5 marzo), nella basilica di Santa Maria Maggiore (6 marzo) , nella basilica di San Giovanni in Laterano (7 marzo) e la celebrazione conclusiva nella basilica di San Paolo fuori le mura, la sera di venerdì 8 marzo.
I temi affrontati nell’arco delle varie giornate riguarderanno la vita delle diocesi nei vari aspetti: i vescovi si confronteranno ad esempio con il dicastero per la dottrina della fede, con quelli per i vescovi, per il clero, per la vita consacrata, per i laici, la famiglia e la vita. Si parlerà anche di ecumenismo, di dialogo interreligioso, di educazione e cultura, di liturgia e sacramenti, di missioni, di comunicazione. I vescovi incontreranno anche il dicastero per l’evangelizzazione, il servizio dello sviluppo umano integrale, la Segretaria di Stato, la Segreteria generale del Sinodo. A ogni diocesi è stata chiesta, in preparazione alla visita, una relazione dettagliata sullo stato della Chiesa locale, firmata dal vescovo ma preparata con l’apporto dei vari uffici e servizi diocesani.