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Difesa della democrazia, il politologo Zielonka ospite all'UniFi

La difesa della democrazia dal crescente scetticismo, presente anche negli stessi Paesi dell’Unione Europea, è l’argomento principale degli appuntamenti di ValEUs Lecture, che prenderanno il via con la conferenza tenuta dal politologo Jan Zielonka, docente di Oxford e dell’Università Ca’ Foscari Venezia, venerdì 15 marzo al Campus di Novoli (ore 10 - Edificio D6, aula 0.18, via delle Pandette 9 - Firenze)

L’incontro inaugurale del ciclo, dal titolo “Why do States fail to live up to their normative credo?”, illustrerà le criticità che si trova ad affrontare la democrazia, uno dei valori europei fondamentali e attualmente “sotto attacco”. La conferenza metterà a fuoco le inefficienze delle democrazie che impediscono a Stati, organizzazioni e alla stessa Ue di mantenere le promesse in campi cruciali come cambiamento climatico, migrazioni e sicurezza informatica.

“La democrazia – spiega Zielonka – è per sua natura miope in termini di tempo e spazio. Mentre un numero sempre maggiore di problemi ha una natura transnazionale e richiede un impegno a lungo termine, la democrazia è confinata in un certo territorio e obbligata a dare la priorità agli elettori del presente”.

Le ValEUs Lecture si inseriscono nell’ambito del progetto “ValEUs: Research & Education Network on Contestations to EU Foreign Policy”, a cui partecipa il Centro di Ricerca Jean Monnet dell’Università di Firenze.

Il programma “ValEUs” ha ottenuto nell'ambito del Jean Monnet Policy Network (JMPN) un finanziamento di 1,2 milioni di euro – di cui oltre 60mila destinati a Unifi – dalla Commissione europea, per un periodo complessivo di tre anni. La rete di ricerca, costituita da 20 università in 17 Paesi diversi, si concentra sullo studio della dimensione internazionale della contestazione dei valori europei e dell’azione normativa dell’Unione Europea. Il progetto include discussioni sul ruolo delle università come attori responsabili e laboratori di democrazia, con particolare attenzione alle regioni a rischio, come l’Ucraina.

Fonte: Università degli Studi di Firenze

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