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Lavori alla diga di Sammontana, Monni: "Garanzia di sicurezza e recupero ambientale"

(Foto Regione Toscana)

"Siamo rimasti positivamente colpiti dall’avanzamento di questo lavoro sulla diga di Sammontana e dalla decisione del Comune di acquisire uno spazio di grande pregio ambientale, che è stato recuperato ed adeguato alla normativa vigente e che in futuro potrà essere sia una garanzia di sicurezza per il territorio, sia un luogo vivace e piano di vita. La Regione ha sostenuto questa scelta con 495mila euro di interventi sul reticolo minore, migliorandone la qualità e riducendo il rischio idraulico nelle vicine aree industriali". Lo ha detto l’assessora all’ambiente Monia Monni a seguito del suo sopralluogo al lago di Sammontana (Comune di Montelupo Fiorentino), dove si sono da poco conclusi i lavori di sbassamento della diga e di messa in sicurezza del rio.

L’invaso artificiale di Sammontana è stato realizzato all’inizio degli anni sessanta ad uso della fattoria di Sammontana. A seguito di modifiche normative la proprietà ha manifestato formalmente la volontà di dismettere la diga. Comune e Regione hanno però deciso di mantenere operativo l’invaso per la sua funzione di laminazione delle piene del rio di Sammontana, oltre che per fini di tutela paesaggistica e ambientale, per finalità antincendio ed anche per scopi ludico-ricreativi.

"Il tema degli invasi è di grande attualità – ha proseguito Monni - Proprio ieri abbiamo presentato l’avvio del lavoro sul Piano di tutela delle acque, che ha come elemento essenziale la multifunzionalità degli invasi esistenti o futuri, cioè il loro avere più ruolo: non devono solo avere la funzione di trattenere le acque per contrastare la siccità, ma devono avere anche un ruolo ambientalistica o di fruizione. Il Comune di Montelupo in questo senso ha progetti molto belli per restituire questo spazio ai cittadini".

Il progetto di adeguamento e recupero dell’area, dal valore di due milioni di euro, è stato finanziato con fondi europei di "Sviluppo e coesione" dal Ministero delle infrastrutture, oltre che dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Toscana, che ha destinato un contributo di 500.000 euro e si è resa disponibile, insieme al Consorzio di Bonifica, ad approfondire il tema della gestione e manutenzione dell’invaso.

"Ringrazio l’assessora Monia Monni per il sopralluogo di oggi - ha aggiunto il sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti - La Regione, assieme al Ministero, ha avuto un ruolo centrale per la salvaguardia di questo luogo. Fino a poco tempo fa l’invaso era sottoposto a normativa nazionale e con il cambiamento della normativa sarebbero stati necessari interventi importanti di adeguamento che la proprietà privata non era in grado di sostenere. Con il rischio molto concreto di dover ripristinare il territorio nell’assetto ante realizzazione del lago. Oltre alla perdita di un luogo caro a molti cittadini avremmo avuto una pesante ricaduta negativa per quanto riguarda la sicurezza idraulica. L’invaso in tutti questi anni ha avuto un ruolo importante nella riduzione del rischio a valle. Grazie agli investimenti riusciamo a tutelare l’ambiente del lago e restituirlo ad un uso pubblico e soprattutto garantiamo una maggiore sicurezza per le aree industriali a valle. Abbiamo trovato una grande disponibilità da parte del soggetto privato che ha concorso alla progettazione e ha ceduto l’area a titolo gratuito al Comune. A breve avverrà il declassamento da diga di interesse nazionale a diga di interesse regionale, dopodiché affronteremo assieme alla Regione tutti gli aspetti relativi alla manutenzione".

L’appalto ha riguardato due diversi lotti: il primo ha previsto lo sbassamento della diga per declassarla a ‘diga di interesse regionale’ e non nazionale; l’adeguamento dello scarico di fondo dell’invaso e la realizzazione di un sistema che faccia defluire in modo misurato le acque del lago nel rio di Sammontana in caso di piogge molto abbondanti. L’altro lotto ha riguardato più direttamente il rio di Sammontana, adeguandone la capacità di portare le piene a valle della diga.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa

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