Leggerissimo: "Bocca di strega", di Sacha Naspini
Sacha Naspini è uno di quegli autori in grado di sorprendere sempre. Oltre a essere molto prolifico, riesce spesso a spiazzare chi legge con architetture letterarie degne dei maestri. È il caso di "Bocca di strega" (edizioni E/O), il suo ritorno nella 'sua' terra, tra la Val di Cornia e la Maremma. Stavolta Naspini gioca in casa, non solo per l'ambientazione ma anche per gli stratagemmi utilizzati, per il linguaggio, per la costruzione narrativa, per l'ironia e la tensione che solo poche penne sanno creare: la sua sì, senza dubbio.
"Bocca di strega" è un romanzo sui tombaroli ambientato negli anni Settanta. Bardo è il re delle tombe e ha una squadra inossidabile, ma la morte della moglie lo fa sprofondare in un tunnel. Il figlio Veleno avrà l'arduo compito di portare avanti la banda di tombaroli dopo una nuova tragica scomparsa, quella del padre, che ha preso la via del mare e non è più tornato. E qui però è bene fermarsi con la trama, perché ogni pagina è un colpo di scena e non si fa in tempo a finire un capitolo che subito si ha voglia di iniziare il successivo.
Naspini tesse il romanzo tra balzi temporali e diversi punti di vista. Si nasconde dietro un personaggio diverso in ogni capitolo e da lì ci mostra le peripezia di Bardo, Veleno e di una gang terribile e divertente. Sembra quasi un western di quelli fatti bene, se non fosse che si svolge in un ristorante vicino a Baratti dove si mangiano cicale e fritto di pesce. "Bocca di strega" è un libro riuscitissimo, incalzante e parecchio toscano, sia per i temi trattati sia per certi vezzi linguistici. Promosso a pieni voti.
Titolo: Bocca di strega
Autore: Sacha Naspini
Casa editrice: E/O
Anno di pubblicazione: 2024
Pagine: 192
Prezzo di copertina: 18 euro