La "Storia della e dei bachi moderni" secondo Silvano Salvadori, con la voce di Andrea Giuntini
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Il Circolo Amatori Arti Figurative presenta nella sede un'installazione di colorate mele pop nel cortile, spiegando il significato del nostro Carnevale empolese MELA RIDENS tramite la proiezione audio-video di una Storia della mela da Eva al Macintosh, compreso i bachi antichi e moderni che la corrompono. Realizzato da Silvano Salvadori con la recitazione di Andrea Giuntini.
Il tutto è accompagnato da una esposizione dei bozzetti degli studenti del Liceo Artistico "Virgilio" che trasformeranno due delle mele poste in piazzo XXIV luglio. a cui si accompagna una mostra di pittura dei soci del Circolo.
I tuto è visitabile nei sabati e domeniche di Febbraio dalle 17,00 alle 19,30, al Circolo Arti Figurative nel Cortile del Palazzo Ghibellino di Piazza Farinata degli Uberti, Empoli. Ingresso libero. Informazioni tel. 349 2264537
STORIA DELLA MELA … E DEI BACHI MODERNI
Quanti carri di Canevale hanno ironizzato e fatto satira sulle mele? Da quella avvelenata di Biancaneve ad altre “mele” preda dell’ingordigia umana.
Ad Empoli ne sono state portate 15 e 2 le decoreranno gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico “Virgilio”.
Cosa ci dovevamo mettere in testa noi per celebrare il Carnevale?
Una mela!!! Un’icona assoluta, protagonista dei miti, dell’arte, della scienza, della pubblicità; un simbolo che muta significato a seconda del contesto culturale nel quale è inserita, tutto in collaborazione con Viareggio e il suo Carnevale!
Certo la mela è stata protagonista sin dai tempi biblici, quando Eva propose quel frutto proibito ad Adamo che gli avrebbe dato, secondo quanto aveva insinuato il Serpente, la Conoscenza.
Ma anche nella mitologia greca quella mela d’oro gettata dalla Discordia (non invitata al banchetto divino) contesa fra Era, Afrodite e Atena, con la scritta “alla più bella” fu poi consegnata da Paride alla splendida Elena che Afrodite gli aveva promesso in cambio della vittoria: e poi sappiamo fu guerra.
Le Mele d’oro come quelle che un altro possente eroe, Ercole, prese dal giardino delle Esperidi, servirono in altri miti profani come nella sfida fra Atalanta e Ippomene; lei, che era orgogliosa della sua imbattibilità nella corsa, si fece ingannare dalle mele d’oro buttate a terra dall’uomo, dietro consiglio ancora una volta di Venere.
Ma avvicinandoci all’epoca moderna, la mela fu protagonista anche nella Scienza facendo scoprire a Newton la forza cosmica che tiene concatenato tutto l’universo.
Nel mito fu un abile balestriere Guglielmo Tell, che sfidato dall’arroganza dei potenti, centrando una mela sul capo del figlio, portò la Svizzera alla libertà.
Nella storia cristiana abbiamo San Nicola, originario dell’isola di Mira, che regalava mele ai poveri che si trasformavano in oro. Nominato patrono di Bari, San Nicola dopo il furto delle reliquie, divenne piano piano quel babbo che per Natale porta i doni.
Ma altri “eroi” del nostro tempo hanno a che fare con le mele; dopo Eva e Newton, la mela verde dipinta in faccia a un uomo dal pittore Magritte, ispirò Paul McCartney nel 1968 quando divenne il “capo” dei Beatles e decise di fondare l’etichetta della band: la Apple Corps. Steve Jobs era da sempre un fan dei Beatles, per questo chiamò Apple la sua azienda usando come logo la mela con l'iconico fatidico primo morso. Ne seguì una causa giudiziaria intentata dalla Apple degli ex Beatles, ma costoro la persero.
Se la mela fece privò l'umanità del Paradiso terrestre, Pistoletto, artista dei nostri tempi, ha costruito a Milano una grande mela reintegrata rassettando quel morso così da farla protagonista, posta al centro del simbolo dell’infinito, della riconquista di quello che lui chiama il Terzo Paradiso.
Ma altre mele popolano l'immaginario collettivo. Così un romanzo dei primi del 900 indicò New York come la Grande Mela, luogo dove si concentrano l'edonismo e gli affari.
Divenuto così simbolo di benessere (lo slogan “una mela al giorno leva il medico di torno”), la nostra stessa Terra, memore della gravitazione newtoniana, può paragonarsi ad una mela: una mela preziosa per la soddisfazione dei nostri piaceri, ma anche una vera e propria mela avvelenata dai peccati dei nostri tempi ben espressi da un altro tipo di “morso” da parte dell’uomo e dalla sua frenesia di “produrre” per quegli effimeri piaceri.
Oggi la si morde con la grande bocca vorace dell’Economia dei grandi capitali insaziabili nella dimensione globalizzata ed anche con le piccole bocche di una umanità che erode instancabilmente le risorse.
Moderni bachi, che sognano di divenire farfalle, ormai attanagliano la Nostra Mela, ma divengono solo tanti vermi: l’inquinamento, la rapina dei suoli per preziose materie prime, le guerre devastanti, i cambiamenti climatici, la deforestazione, gli incendi, l’inquinamento elettromagnetico, chimico, delle microplastiche … e così via, con tutto ciò che è Corruzione.
Una povera mela in fiamme! Ecco l’apocalittico destino! E dunque?
Non ci resta che sperare. Ma la Speranza può essere giustificata solo se faremo nostro quel principio di Responsabilità per cui sentiremo affidata alle nostre stesse mani la sua Cura.
Ogni cosa bella può divenire oggetto di corruzione, ma anche ogni corruzione può essere occasione e motivo di rinnovamento: lo vogliamo?
Silvano Salvadori
Fonte: Circolo Arti figurative