Interporto San Donato, i dubbi e le proposte della consigliera Guazzini (Gruppo Misto)
Manola Guazzini
La consigliera del Gruppo Misto Manola Guazzini chiede all'Amministrazione Comunale alcune precisazioni in merito al progetto relativo all'Interporto San Donato, in particolare su alcune scelte urbanistiche e allo stato dell'arte degli interventi:
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
La sottoscritta consigliera comunale Manola Guazzini, del gruppo Misto
OGGETTO: INTERPORTO SAN DONATO
PREMESSO CHE
1)-per quanto riguarda l'area del Centro Intermodale fu approvata, nella seduta del Consiglio Comunale del 30/12/2021, una variante urbanistica, presentata come urgente, che conteneva la demolizione, estremamente opportuna ma per altro già in atto, di alcuni edifici, ma al contempo la previsione, davvero poco credibile, di un edificio con vocazione commerciale, con esclusione della vendita di alimenti, ma con la disponibilità a dar posto al proprio interno a “negozi di vicinato”, che dovrebbero nascere in un'area a forte carattere artigianale/logistico, e molto distanti dal tessuto urbano fatto di abitazioni e servizi alla persona;
2)-nella stessa seduta consiliare noi motivammo la nostra contrarietà con la probabilità che finisse per insediarsi in quell'area un'ulteriore struttura di grandi dimensioni, che avrebbe aggravato ulteriormente il nodo degli accessi sul cavalcavia;
3)-mentre gli interventi di demolizione sono stati completati da molto tempo, non c'è al momento alcuna traccia degli interventi di ricostruzione previsti nella variante, né della realizzazione, anch'essa prevista nella variante, di un'area a verde;
4)-in risposta ad una nostra precedente interpellanza l'Amministrazione Comunale ha espresso l'intenzione di procedere a “previsioni di collegamento tra San Donato e Ponte a Egola” con riguardo alla “mobilità dolce ciclopedonale che dalla ciclopista regionale lungo l'Arno” porti al centro urbano di Ponte a Egola, ma di questo orientamento non si vede a oggi alcuna conseguenza effettiva;
5)-nel frattempo nell'area dell'Interporto sembrano aggravarsi le condizioni di degrado; la piazza che funge da terminale dell'interporto e lo sterrato che fiancheggia il ramo della ferrovia che entra nel Centro Intermodale stanno assumendo sempre di più le caratteristiche di una discarica abusiva;
CONSIDERATO CHE
1)-nella relazione alla variante si affermava che la rete infrastrutturale dell'Interporto poteva dirsi completa, mentre a noi sembra evidente che, se non verrà modificata l'uscita della FIPILI e se non si raddoppierà il cavalcavia, sarà un dramma per gli abitanti di Ponte a Egola e San Donato, e non solo;
2)-a un punto della nostra precedente interpellanza a cui abbiamo fatto riferimento si rispose auspicando che “le condizioni che attualmente ostano all'edificabilità” nell'area del Centro Intermodale e nelle aree adiacenti venissero superate “quando gli studi idraulici commissionati ed in atto sul fiume Arno tenendo conto della presenza e funzionalità della cassa di espansione di Roffia dimostreranno un abbattimento significativo dei battenti idraulici della zona rendendo fattibile l'intervento secondo opportune valutazioni delle autorità competenti”;
INTERPELLA IL SINDACO ANCHE NELLA SUA QUALITA' DI ASSESSORE ALL'URBANISTICA PER SAPERE:
1)-se non si ritenga opportuno, anche in conseguenza dell'accresciuta sensibilità sul tema dei cambiamenti climatici e dei rischi connessi con la cementificazione del territorio, assumere un atteggiamento di massima precauzione sulla questione della revisione dei battenti idraulici;
2)-se si siano presi o si abbia intenzione di prendere contatti con gli enti competenti; per discutere il tema fondamentale dell'accesso diretto dalla Superstrada al Centro Intermodale e del raddoppio del cavalcaferrovia;
4)-se si siano presi o si abbia intenzione di prendere contatti con Trenitalia per discutere del tema del destino dello scalo merci ferroviario dell'Interporto;
5)-quali sono le informazioni più aggiornate circa lo stato di attuazione delle varianti approvate il 30 dicembre 2021, per quanto riguarda le edificazioni sostitutive previste, la realizzazione dell'area verde e i lavori di sistemazione fognaria e idraulica;
6)-se non si ritenga necessario utilizzare gli strumenti previsti dalle normative per obbligare la proprietà dell'Interporto a rispettare le condizioni minime di decoro urbano richieste, in particolare eliminando le discariche abusive e impedendo che esse si riproducano.