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Piano Strutturale, FdI: "Documenti consegnati tardi, poco rispetto per il Consiglio"

"Abbiamo assistito ad un vero e proprio teatrino politico, in dispregio del percorso partecipativo riservato ai Consiglieri"

Si è svolto nella giornata di ieri il Consiglio Comunale avente all’ordine del giorno l’approvazione delle proposte di controdeduzioni alle osservazioni e ai contributi pervenuti da privati e Enti, anche in merito alla procedura di VAS, al Piano Strutturale Intercomunale adottato con la Delibera Consiliare n. 95 del 18.12.2023.

Si è trattato di un importante e complesso momento intermedio che porterà, poi, al ritorno del Piano in Consiglio comunale per la sua eventuale definitiva approvazione una volta avvenuto il passaggio, in alcuni suoi punti, dalla Conferenza Paesaggistica.

Il voto di Fratelli d’Italia alle proposte di controdeduzioni è stato un voto di astensione. I Consiglieri Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano ne spiegano le motivazioni: “E’ un Piano con il quale concordiamo su alcuni aspetti, in particolare sulla individuazione, su scala intercomunale, di tre aree, quella del Castelluccio, quella di via Piovola e quella di Mercatale per il Comune di Vinci, destinate al potenziamento e all’ampliamento delle piattaforme produttive e tecnologiche esistenti. La concentrazione in tre aree dello sviluppo produttivo e tecnologico dei Comuni interessati dovrebbe comportare, almeno nelle intenzioni del Piano, un minor utilizzo del suolo e una riduzione dei costi infrastrutturali. Vedremo se ciò avverrà, anche perché il dimensionamento di queste aree viene demandato, in relazione alle loro caratteristiche, alla fase successiva di Piano Operativo”.

“A tale proposito, abbiamo evidenziato che la successiva pianificazione di dettaglio richiederà un bilanciamento tra sviluppo economico e protezione ambientale, nel rispetto della stringente normativa in materia e nell’adozione di pratiche sostenibili”.

“Ad oggi il Consiglio Comunale si è limitato a prendere atto del parere motivato di approvazione, in materia di Valutazione Ambientale Strategica, rilasciato dalla autorità competente, ovvero la Città Metropolitana, la quale, all’esito dei contributi ricevuti, ha chiesto il rispetto di una serie di raccomandazioni e indicazioni che dovranno essere inserite nel Rapporto Ambientale di cui, per ora, non abbiamo avuto conoscenza.

“Fratelli d’Italia - aggiungono gli stessi Consiglieri - “critica decisamente il metodo adottato dall’amministrazione empolese, ma che si è ripetuto anche negli altri Comuni coinvolti dal Piano, per addivenire al Consiglio comunale del 20 febbraio e che ha tentato di vanificare il ruolo che lo stesso Consiglio dovrebbe avere in questa materia. L’art.42 del T.U.E.L. ci ricorda, infatti, che il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo in alcune materie specifiche, tra le quali vi sono i piani territoriali e urbanistici. Ebbene, tale funzione, almeno in questa importante fase all’o.d.g. di ieri, è stata in parte svilita.

Nei giorni che hanno preceduto il Consiglio comunale abbiamo assistito:

  1. alla messa a disposizione dei Consiglieri della complessa e copiosa documentazione tecnica, frutto del lavoro di anni da parte degli Uffici di Piano e del gruppo di lavoro dei professionisti esterni, avvenuta solo il giorno 14 febbraio, ovvero pochi giorni prima della seduta consiliare.
  2. alla convocazione della relativa Commissione Ambiente e Territorio, adibita alla relazione da parte dei tecnici coinvolti nella elaborazione del Piano e delle proposte di controdeduzioni, solo nella serata di lunedì 17, con prosecuzione a mercoledì 19, quindi al giorno antecedente il Consiglio.

Una tempistica, pertanto, assolutamente non rispettosa del ruolo e delle funzioni che la legge riconosce ai Consiglieri, i quali, in appena tre/quattro giorni si sono trovati a dover visionare una documentazione imponente e complessa che anche il tecnico professionista più esperto in materia avrebbe avuto difficoltà a studiare e comprendere nel dettaglio.”

“Da parte della Amministrazione, quindi, si osservano solo formalmente le fasi previste per legge, preliminari al passaggio in Consiglio della delibera, ma, nella sostanza, non si consente ai Consiglieri di fare le valutazioni tecnico-politiche più approfondite e, quindi di poter dare il loro pieno contributo in termini di indirizzo e di controllo ad uno strumento di pianificazione territoriale di lungo periodo, come è il PSI, e che andrà ad impattare sul territorio urbanistico e sull’ambiente di ben 5 Comuni. Purtroppo abbiamo assistito ad un vero e proprio teatrino politico, in dispregio del percorso partecipativo riservato ai Consiglieri. Auspichiamo che ciò non si verifichi anche nei passaggi futuri relativi al POC.”

Fratelli d’Italia Empoli

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