Per il 25 aprile a Montopoli compaiono striscioni contro l'antifascismo
Proprio a poche ore dalla cerimonia-ricordo del 25 aprile, a Montopoli in Val d'Arno è stata fatta una scoperta che ha lasciato basite molte persone. "Antifascismo uguale mafia" è la scritta nera su fogli di carta bianchi apparsa al sacrario di San Sebastiano, dove è in programma l'inizio delle celebrazioni per gli ottanta anni della Liberazione. Gli striscioni sono due, in due lati diversi del sacrario. Sono stati subito rimossi.
Non si conoscono ulteriori dettagli, si sa che gli striscioni sono stati notati da una persona che vive nelle vicinanze e che, si suppone, sono stati affissi nella notte tra il 24 e il 25 aprile. Il luogo è simbolico: è una cappella dei caduti di guerra che spesso ospita eventi commemorativi e culturali legati al 25 aprile; lì ci sono le lapidi ai caduti e anche i resti di alcuni partigiani. Del fatto è informata anche l'amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Linda Vanni, presente sul posto per la cerimonia del 25 aprile.
La scritta "Antifascismo uguale mafia" nel corso degli ultimi anni è stato uno dei cavalli di battaglia dell'estrema destra italiana, tanto che striscioni del genere - a opera del Blocco Studentesco - comparvero in diverse scuole italiane, causando sdegno e indignazione.
"Questa non è Montopoli. Montopoli è una città democratica con valori antifascisti – ha detto la sindaca Vanni –. Condanniamo con forza l’atto e invito a non sottovalutare né a minimizzare ciò che è accaduto. Si tratta di un gesto vile, qualcosa di studiato e realizzato proprio nel giorno delle celebrazioni del 25 aprile e proprio nel luogo in cui si svolgono a Montopoli. Lunedì faremo denuncia contro ignoti. Grazie ai cittadini e alle cittadine che hanno segnalato gli striscioni questa mattina e hanno provveduto alla loro rimozione".
"Purtroppo questo luogo non è nuovo ad attacchi di questo tipo – prosegue – negli anni passati, sempre nel giorno delle celebrazioni della Liberazione, è apparsa una svastica disegnata con una bomboletta spray e in un’altra occasione dei volantini contro il 25 aprile. Alla luce di tutto questo ci viene da chiederci perché. Perché a Montopoli? Forse significa che sul territorio c’è una presenza di persone che non si riconoscono nei valori dell’antifascismo e che anzi lo contestano. Oppure probabilmente il nostro modo di fare politica, di prendersi cura delle persone e di celebrare la pace e l’antifascismo dà fastidio. Noi comunque continueremo a farlo".