Teresa Moda, distrutto il memoriale per gli operai morti nella strage
Un momento della realizzazione del memoriale in via della Toscana (Foto da Facebook)
Nella giornata di oggi a Prato è stato distrutto il memoriale per i sette operai cinesi morti nella strage del Teresa Moda, Zheng Xiuping, Rao Changjian, Lin Guang Xing, Wang Chun Tao, Dong Wenqiu, Su Qifu e Xue Xieqing. Il cippo sarebbe stato in via della Toscana, davanti alla fabbrica del rogo, e sarebbe stato inaugurato il primo maggio alle 12:30.
"Il lavoro volontario degli operai che sabato e domenica scorsa hanno costruito con le loro mani il memoriale è stato cancellato dall'intervento di una ditta che ha 'spianato' l'aiuola dove sorgeva. Quella stessa aiuola, prima dei lavori per per il memoriale, era semplicemente un altra delle tante piccole discariche di cui il Macrolotto è pieno" afferma il Sindacato Unione Democrazia Dignità COBAS (SUDD).
"Si tratta di un gesto gravissimo, indecente, vergognoso - prosegue il sindacato -. E sentiamo che manchino in realtà le parole giuste per definite un gesto che esprime un totale disprezzo per le vite degli operai vittime della strage. A quanto pare, a prendere l'iniziativa è stata l'amministrazione del condominio industriale in cui sorgeva il Teresa Moda. Sembrerebbero quindi i proprietari dei capannoni i responsabili di quello che è accaduto".
"In un Macrolotto in cui i proprietari dei capannoni chiudono tre occhi di fronte al lavoro nero, ai capannoni trasformati in abitazioni-prigione per gli operai, allo sversamento abusivo di rifiuti tessili, al proliferare di discariche a cielo aperto, gli stessi proprietari non tollerano una targa che ricorda gli operai morti. Arrivano a preferire la spazzatura ai fiori. Perché in mezzo alla spazzatura e dentro ai capannoni non ci stanno loro".
"Molti operai cinesi hanno apprezzato la nostra iniziativa - aggiunge SUDD COBAS -. Mentre dietro questo gesto ignobile ci sono i proprietari italiani dei capannoni che riscuotono dalle aziende cinesi affitti d'oro, fregandosene delle condizioni di lavoro a cui sono costretti gli operai. La strage del Teresa Moda, peraltro, ha raccontato in maniera tragica anche questo. Quei fiori e quelle parole danno fastidio perché si vuole cancellare la memoria. E con essa la capacità di sentire anche oggi l'urgenza di combattere lo sfruttamento".
"Noi non ci stiamo. Siamo già a lavoro per ricostruire il memoria. A difesa del memoriale, da stasera, in via della Toscana davanti al ex Teresa Moda ci sarà un presidio permanente. Ancora una volta metteremo i nostri corpi a difesa della dignità di chi lavora e di chi è morto lavorando".
Resta confermata per il Primo maggio l'inaugurazione del memoriale alle 12 ed il corteo dalla Stazione Serraglio con partenza alle 15.

