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Volatilità dei mercati: come il VIX (Volatility Index) può aiutare gli investitori a proteggere i propri portafogli

La volatilità è indubbiamente uno degli elementi più importanti da monitorare per chi opera sui mercati finanziari. Essa infatti rappresenta la misura dell’incertezza o della variabilità nei rendimenti di una certa attività finanziaria. In termini più popolari, ma efficaci, quando si parla di “mercato altamente volatile” si intende un mercato “nervoso”, che tende a cambiare rapidamente e in modo significativo.

Di fatto, le improvvise oscillazioni dei prezzi sul mercato, spesso legate a eventi macroeconomici e a tensioni geopolitiche (si pensi, per esempio, al conflitto Russia-Ucraina), possono avere impatti significativi sui portafogli degli investitori, sia in termini di opportunità, ma anche di rischi.  

VIX: l’indice della paura

Per valutare e anticipare gli effetti delle oscillazioni, gli investitori professionali e istituzionali fanno spesso riferimento a uno strumento specifico: il VIX, noto anche come Volatility Index o più popolarmente come “indice della paura”.

Il VIX, sviluppato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE), rappresenta la stima della volatilità attesa dell’indice S&P 500 nei successivi 30 giorni, sulla base dei prezzi delle opzioni.

In sostanza, quando il VIX aumenta, si presume che il mercato stia attraversando una fase di incertezza o turbolenza; al contrario, valori bassi indicano una situazione che viene per lo più percepita come stabile. Ciò considerato, il trading con il VIX può diventare uno strumento utile per monitorare il rischio sui mercati finanziari e orientare le proprie strategie.

Cos’è esattamente il VIX e come funziona

Il VIX è un indice che viene calcolato utilizzando i prezzi delle opzioni sullo S&P 500. Queste opzioni riflettono le aspettative del mercato sulla futura volatilità dell’indice. Di conseguenza, il VIX non misura la volatilità storica, ma quella implicita, cioè attesa.

Valori elevati del VIX (generalmente oltre 30) sono spesso associati a momenti di elevata volatilità, mentre valori inferiori (sotto 20) denotano periodi di relativa calma.

È importante notare che il VIX non rappresenta un indicatore direzionale, ovvero non dice se i mercati saliranno o scenderanno, ma segnala con quale forza si prevede che si muoveranno. Questo rende l’indice un utile complemento agli strumenti di analisi tradizionali.

Come interpretare il VIX nei portafogli d’investimento?

Per chi gestisce un portafoglio, monitorare il VIX può essere d’aiuto per valutare il livello di rischio sistemico presente sul mercato in un determinato momento. In presenza di un VIX crescente, gli investitori possono decidere di ridurre l’esposizione agli asset più volatili o di aumentare la quota di investimenti più difensivi, come obbligazioni a breve termine o beni rifugio. Al contrario, un VIX in calo può essere interpretato come un segnale favorevole per aumentare gradualmente il livello di rischio, ma, ovviamente, sempre in relazione alla propria strategia e alla propria propensione di rischio personale.

Tuttavia, è fondamentale ricordare che queste decisioni non possono essere basate esclusivamente sul valore del VIX: una corretta diversificazione e un’attenta analisi del contesto economico restano fondamentali per qualsiasi strategia di investimento.

VIX: un utile indicatore da usare “cum grano salis”

Il VIX è indubbiamente un utile indicatore che può aiutare l’investitore a capire meglio il sentiment del mercato e valutare la volatilità attesa. Pur non potendo essere considerato uno strumento predittivo in senso stretto, la sua osservazione può aiutare gli investitori a indirizzare meglio le proprie decisioni e, quando opportuno, a introdurre misure per la protezione del proprio portafoglio finanziario.

È però fondamentale ricordare che è necessario sfruttare il VIX e gli strumenti correlati con prudenza e con la necessaria consapevolezza, evitando semplificazioni o utilizzi impropri. In ambito finanziario occorre consapevolezza e gli investimenti consapevoli richiedono tempo, formazione, attenzione e valutazione oggettiva del proprio profilo di rischio.

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