A Empoli torna il 'Volo del ciuco' con un gran messaggio di pace
Empoli si prepara a rivivere uno dei suoi appuntamenti più sentiti e suggestivi: il “Volo del ciuco”, in programma sabato 21 giugno, vigilia del Corpus Domini. Una festa che unisce memoria storica e spirito comunitario, capace ogni anno di coinvolgere cittadini e visitatori in una intera giornata dal fascino antico.
Come da tradizione, la manifestazione si aprirà con il corteo storico, che attraverserà le vie del centro accompagnato da figuranti in abiti medievali, tamburini, chiarine e rappresentanze delle antiche contrade. Un preludio solenne e colorato al momento più atteso della serata: il volo del ciuco, la spettacolare discesa aerea dell’asino – ovviamente finto, realizzato anche quest’anno dagli studenti del liceo artistico Virgilio di Empoli– che dal campanile della Collegiata di Sant’Andrea “vola” fino alla sottostante Piazza Farinata degli Uberti, tra giochi di luce, musica e l’entusiasmo della folla. Al malcapitato animale verrà assegnato un nome che sarà reso noto, come da tradizione, soltanto al momento del suo “volo”.
Il primo volo del ciuco si sarebbe tenuto nel 1397, come sberleffo degli empolesi ai sanminiatesi, all’indomani della fallita ribellione di San Miniato contro la Repubblica Fiorentina. L’episodio, tuttavia, fu rielaborato in epoca successiva, nel XVII secolo, dallo scrittore Ippolito Neri, che nella sua opera La presa di San Miniato racconta un fatto realmente accaduto: durante l’assedio fiorentino, un gregge di pecore con lumicini appesi alle corna venne fatto avanzare nella notte davanti alla Rocca di San Miniato per simulare l’arrivo di un esercito e indurre i sanminiatesi alla resa.
A rendere immortale la leggenda fu la frase attribuita a Silvera, colonnella sanminiatese, che – con eccesso di fiducia – avrebbe dichiarato: “Gli asini pria volar di postasi vedranno per ciel da Battro a Tile che la forte città coi suoi paesi cada in poter già mai degli empolesi.” (“Sarà più facile vedere volare dei ciuchi in cielo, prima che San Miniato sia conquistata dagli empolesi.”). Gli empolesi, secondo la leggenda, presero la sfida alla lettera: invitarono il feudatario di San Miniato a Empoli e gli mostrarono un vero ciuco volare nel cielo della città. E da allora, la tradizione si ripete.
Oggi, in un mondo segnato da conflitti e tensioni reali, questa antica burla potrebbe assumere un significato nuovo. Perché non trasformare la leggenda in un messaggio di pace? Proprio quest’anno, una dichiarazione congiunta dei sindaci di Empoli e San Miniato – simbolicamente uniti sotto lo stesso cielo del ciuco volante – potrebbe ricordare a tutti noi che anche le rivalità più accese possono sciogliersi nel tempo, dando spazio al dialogo, alla memoria condivisa e alla speranza.
Il “Volo del ciuco” è una festa popolare, sì, ma anche una grande metafora: ciò che sembrava impossibile – far volare un asino – è diventato realtà. Allora, forse, anche la pace può fare il suo volo. A partire da Empoli.