Controllo di vicinato, FdI Empoli: "Risposta di Torrini priva di sostanza"
Il 30 ottobre 2018, presso la Prefettura di Firenze, veniva firmato un protocollo d’intesa sul Controllo di Vicinato tra il Prefetto Laura Lega e i sindaci della Città Metropolitana, tra cui l’allora Sindaco di Empoli. Un progetto ambizioso, nato per rafforzare la partecipazione civica e costruire una rete di osservazione territoriale, capace di intercettare e segnalare situazioni di degrado urbano, atti vandalici, presenze sospette, fenomeni di bullismo e utilizzi impropri di spazi pubblici.
A quasi sette anni di distanza, la risposta fornita dall’Assessore Valentina Torrini – nel Consiglio comunale dell’11 giugno scorso – all’interrogazione del gruppo consiliare Fratelli d’Italia Empoli è apparsa del tutto insoddisfacente e priva di sostanza. Nessun dato concreto è stato fornito sull’operatività effettiva dei gruppi di vicinato dal 2018 a oggi.
In particolare, non sono emerse:
segnalazioni significative su episodi di degrado, spaccio, vandalismo o altre criticità urbane;
informazioni sui rapporti tra i coordinatori dei gruppi e la Polizia Municipale;
evidenze circa la trasmissione di dati al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;
verifiche semestrali sull’attuazione del protocollo, come invece previsto dall’accordo siglato con la Prefettura.
Fatta eccezione per qualche sporadica segnalazione di rifiuti o veicoli abbandonati, il quadro tracciato dall’assessore è rimasto generico, opaco e privo di contenuti verificabili.
«L’unico elemento concreto emerso – dichiarano i consiglieri comunali Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano – è che il sistema sarebbe “ripartito da qualche mese”. Ma allora ci chiediamo: cosa è stato fatto nei sette anni precedenti? Chi ha coordinato i gruppi? Quali segnalazioni sono pervenute? Quali risultati sono stati raggiunti? A queste domande non è arrivata alcuna risposta.»
Il Controllo di Vicinato non è un orpello propagandistico, ma un progetto che attribuisce ai cittadini un ruolo ben definito: osservatori consapevoli e responsabili, non sentinelle, ma “antenne civiche” che, tramite i loro coordinatori, veicolano informazioni di rilievo alle forze dell’ordine. Tali segnalazioni rivestono un valore operativo – perché consentono interventi tempestivi e una migliore mappatura del rischio – e un valore strategico, perché possono orientare le politiche di sicurezza integrata, anche in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
«L’unica cosa reale compiuta in questi anni sul fronte della sicurezza – aggiungono i consiglieri – è stata la drastica riduzione dell’organico della Polizia Municipale del comando empolese da 35 unità agli attuali 14 agenti, e la pretesa che a risolvere i problemi di sicurezza in città siano Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza”.
Questo è il vero dato da cui partire per giudicare l’effettiva volontà dell’amministrazione di garantire presidio e prevenzione sul territorio.»
Ancora una volta, quello che dovrebbe essere uno strumento strutturato e partecipato viene evocato come uno slogan elettorale, senza una reale applicazione.
«La sicurezza urbana non può essere gestita con leggerezza, né utilizzata come vetrina politica – concludono i consiglieri di Fratelli d’Italia Empoli –. Serve trasparenza, serve continuità, serve formazione. Senza questi elementi, il protocollo resta lettera morta. E i cittadini, ancora una volta, vengono lasciati soli.»
FdI Empoli