Sostenibilità predittiva: il depuratore Aquarno è il primo in Italia a usare l’AI
Il depuratore di Aquarno
Nel cuore della Toscana manifatturiera, in un distretto noto in tutto il mondo per l’eccellenza della pelle, c’è un’azienda che sta riscrivendo le regole della depurazione industriale. È il Consorzio Aquarno SpA, a Santa Croce sull’Arno - nel baricentro del Distretto Conciario Toscano - che oggi è protagonista di un progetto pionieristico a livello nazionale: l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di trattamento delle acque reflue.
In un settore storicamente fondato sull’esperienza degli operatori, ma ad alto impatto ambientale e forte intensità energetica, Aquarno ha avviato un processo di trasformazione digitale profonda, nel quale l’AI consente di passare da un modello reattivo a uno predittivo, fondato su dati e algoritmi, ma nel pieno rispetto della centralità umana.
Il progetto è realizzato in collaborazione con DBS Srl - Data Brain Services, società toscana specializzata in sistemi intelligenti per l’industria. L’obiettivo è ambizioso: convertire ogni snodo operativo – dall’uso dei compressori per l’ossigenazione alla regolazione dei reagenti chimici, fino alla gestione delle acque meteoriche – in un processo intelligente, adattivo, supervisionabile e trasparente, come richiesto dall’AI Act (Regolamento UE 2024/1689), entrato in vigore il 1° agosto 2024.
Un impianto che investe in etica e innovazione.
L’impianto gestito da Aquarno, operativo h24 per 365 giorni l’anno, tratta acque reflue
urbane e industriali per oltre 2 milioni di abitanti equivalenti, provenienti da quattro
Comuni e da centinaia di imprese conciarie. È uno degli impianti di depurazione più
complessi d’Italia: riceve reflui con alta concentrazione di solfuri, sali e sostanze
recalcitranti, che in passato richiedevano un forte impiego di additivi chimici. Dal 2002, con
il passaggio al trattamento "tutto biologico", l’impianto ha ridotto drasticamente i fanghi
chimici, rendendo sostenibile un processo notoriamente difficile.
Oggi, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, la gestione degli impianti biologici, delle
vasche di ossidazione, dei compressori e dei cicli di dosaggio viene ottimizzata in tempo
reale. Il sistema integra le letture di oltre 60 sensori (portata, pH, salinità, ossigeno
disciolto, temperatura, carico organico), unitamente ad oltre 250 parametri analitici che
quotidianamente vengono analizzati presso il laboratorio e li elabora con modelli di
machine learning in grado di prevedere scenari, segnalare anomalie, supportare le
decisioni degli operatori.
AI e depurazione: cosa cambia davvero
Il passaggio è radicale. Dove la predizione delle risorse umane si doveva arrestare ad un’analisi sommaria dei dati registrati nel corso degli anni, oggi l’AI è in grado di calcolare in maniera precisa e puntuale le azioni preventive utili a minimizzare gli impatti ambientali e i consumi. Dove fino ad ora si doveva attendere gli alert meteo per poter decidere come modificare la conduzione impiantistica, dopo l’intervento dell’AI si riuscirà a prevedere la pioggia in tempo utile per gestire le criticità a livello idraulico, così consentendo all’impianto di depurazione di costituire un valido supporto per sopperire ad eventi alluvionali sempre più frequenti in alcune Regioni come la Toscana.
Questa è la logica dell’intelligenza aumentata: la tecnologia non sostituisce l’uomo, ma nepotenzia il giudizio, eliminando margini di errore e ottimizzando la qualità delle decisioni. Tutto resta sotto il controllo diretto del personale tecnico, in piena coerenza con i principi di
supervisione umana, trasparenza e tracciabilità dell’AI Act.
Un impatto misurabile, un modello replicabile
I primi risultati saranno:
- Riduzione attesa dei consumi elettrici: fino al 25% grazie all’attivazione smart dei
compressori e all’uso predittivo dei generatori.
- Ottimizzazione dei reagenti chimici: minore impatto ambientale e costi operativi
ridotti.
- Maggiore stabilità del processo biologico: meno shock, meno variabilità, più
efficienza depurativa.
- Controllo più sicuro degli eventi estremi: piogge intense e variazioni improvvise
gestite in modo reattivo.
L’intero sistema sarà pienamente operativo entro luglio 2025, in anticipo sulla tabella di marcia. Ma già oggi il progetto è osservato con attenzione da altri impianti e distretti industriali, perché rappresenta un modello replicabile di innovazione etica e sostenibile
nella gestione del ciclo idrico-industriale.
Governare la transizione ecologica con strumenti intelligenti
Aquarno dimostra che l’intelligenza artificiale può essere alleata dell’ambiente, dell’economia e del settore di riferimento. In un momento storico in cui il tema della qualità delle acque è cruciale per l’agenda europea, questo progetto rappresenta un banco di prova concreto su come tecnologie avanzate possano rafforzare la sostenibilità dei territori, migliorando i servizi industriali senza perdere la responsabilità umana.
DATI CHIAVE DELL’IMPIANTO AQUARNO
- Ubicazione: Santa Croce sull’Arno (PI) – Via del Bosco 283
- Gestore: Consorzio Aquarno SpA
- Servizio: depurazione reflui urbani e industriali
- Potenzialità: 2.050.000 abitanti equivalenti
- Trattamenti: pre – trattamenti meccanici, biologici a fanghi attivi,
nitrificazione/denitrificazione, trattamenti chimici – ossidativi avanzati,
chiariflocculazione
- Vasche disponibili: 34 vasche, volume complessivo oltre 135.000 m³
- Presidio: 24/7 per 365 giorni/anno
- Tecnologie AI: sistemi predittivi su consumo energetico, meteorologia,
ossigenazione, portata, dosaggi chimici, efficienza microbiologica
- AI e normative: progettato in conformità al Reg. UE 2024/1689 – AI Act
Fonte: Ufficio Stampa Aquarno